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Foto: www.dire.it
Vertenze 25 Mar 2025

Giornalisti della Dire: quarto sciopero in un mese per il mancato pagamento degli stipendi

Assemblea dei redattori e Cdr decidono di proseguire la mobilitazione «per chiedere ancora una volta all'azienda e all'editore di corrispondere il dovuto». Astensione dal lavoro martedì 25 marzo 2025. Oltre 80 famiglie in una condizione di pesante incertezza sul presente e sul futuro. La solidarietà della Fnsi, di Usigrai, Cnog e Coordinamento dei Cdr delle agenzie di stampa.

L'Assemblea dei redattori e il Cdr dell'agenzia Dire proclamano un'altra giornata di sciopero per martedì 25 marzo 2025. «Dopo due mesi senza stipendi, che significa nessuna retribuzione nel 2025, le giornaliste e i giornalisti decidono di proseguire la mobilitazione per chiedere ancora una volta all'azienda e all'editore di corrispondere il dovuto», spiega un comunicato sindacale pubblicato anche sul sito web dell'agenzia.

«Non avendo ricevuto alcuna rassicurazione dalla proprietà nella giornata di oggi (lunedì 24 marzo, ndr), l'Assemblea non può che fermarsi di nuovo per sottolineare e comunicare la propria amarezza nel vedere ulteriormente calpestata la dignità di professioniste e professionisti che, nonostante tutto, continuano ad assicurare il servizio», incalza la redazione.

«Si tratta - precisano - della quarta giornata di sciopero nel mese di marzo, che pesa su tutti e tutte noi, ma che si rende necessaria a fronte di uno 'sciopero' degli stipendi che l'editore ha iniziato nel 2025. A quanto si apprende, il Dipartimento per l'Editoria si sarebbe impegnato a sbloccare i fondi relativi all'ultimo trimestre 2024 e al primo bimestre del 2025, non appena completati alcuni ulteriori passaggi tecnici. Nel frattempo, però, l'azienda non procede al riconoscimento delle retribuzioni arretrate. Ricordiamo che ci sono oltre 80 famiglie che vivono da più di due mesi in una condizione di pesante incertezza sul presente e sul futuro».

Il corpo redazionale, «consapevole che le vicende che mettono in difficoltà l'azienda siano in parte ereditate dalla passata gestione e consci degli sforzi messi in atto dall'editore attuale - conclude il comunicato sindacale - con forza chiede che siano pagati per intero i due stipendi mancanti, che arrivano a quasi tre nel caso degli ex sospesi di gennaio 2024, e si appella al Dipartimento affinché acceleri le procedure di sblocco dei fondi». Quella di martedì 25 marzo è la prima giornata di sciopero di un pacchetto di cinque affidati dall'Assemblea al Cdr.

Dopo le attestazioni di vicinanza delle Associazioni regionali di Stampa anche in occasione del penultimo giorno di sciopero, sabato 22 marzo, solidarietà ai giornalisti dell'agenzia Dire viene espressa anche da Vittorio di Trapani, presidente della Fnsi. La Federazione nazionale della Stampa, che ha seguito fin dall'inizio la lunga vertenze della Dire affiancando i colleghi con il segretario aggiunto Matteo Naccari, sta seguendo passo passo anche queste ultime delicate fasi.

E solidarietà ai colleghi anche da parte dell'Usigrai, il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico, per il quale «la situazione dell'agenzia è una fotografia impietosa e angosciante del settore dell'informazione nel nostro Paese. Non è accettabile - si legge in una nota - che si protragga ancora il mancato riconoscimento delle retribuzioni arretrate».

Anche per il Comitato Esecutivo del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti «è inaccettabile che colleghe e colleghi di una delle principali agenzia stampa nazionali d'Italia restino ancora senza stipendio e in una situazione di grande incertezza. A tutti gli editori - si legge sul sito web del Cnog - ricordiamo che solo la qualità del lavoro giornalistico, il giusto compenso per redattori e collaboratori e la solidità di piani editoriali che guardino in avanti possono garantire una prospettiva a quel bene prezioso per tutti i cittadini che è l'informazione professionale». (mf)

Coordinamento Cdr Agenzie: «Solidarietà ai colleghi della Dire»
Il Coordinamento dei Cdr delle Agenzie di Stampa «esprime solidarietà ai colleghi della Dire, ripetutamente in sciopero negli ultimi giorni per il mancato pagamento degli stipendi da inizio anno. Il Coordinamento - si legge in una nota - sottolinea la necessità di corrispondere ai lavoratori il dovuto a prescindere dalle vicende societarie che non possono ricadere ancora una volta sul corpo redazionale e invita istituzioni, politica ed editori ad una riflessione sul futuro del comparto dell'informazione primaria».

@fnsisocial

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