CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Un presidio dei giornalisti dell'agenzia Dire nel gennaio 2024
Vertenze 22 Mar 2025

Giornalisti dell'agenzia Dire, nuovo sciopero per il mancato pagamento degli stipendi

L'astensione dal lavoro sabato 22 marzo 2025. Il Cdr: «I dipendenti tutti continuano a non ricevere risposte dall'azienda sulle mensilità dovute. Situazione inaccettabile». La solidarietà del sindacato.

Dopo più di due mesi senza stipendio, l'Assemblea e il Cdr dell'agenzia Dire proclamano un'altra giornata di sciopero per oggi, sabato 22 marzo 2025. «Con questa azione - si legge sul sito web dell'agenzia - le giornaliste, i giornalisti e tutti i lavoratori dell'agenzia Dire lanciano ancora una volta il loro grido di allarme per una situazione non più sostenibile. Pur continuando a garantire la pubblicazione del quotidiano notiziario, i dipendenti tutti continuano infatti a non ricevere risposte dall'azienda sul pagamento delle due mensilità dovute, che diventano quasi tre per i colleghi ex sospesi di gennaio 2024».

Una situazione che «risulta ancora più inaccettabile - proseguono i giornalisti - dopo la comunicazione del Dipartimento dell'editoria che, secondo quanto appreso, avrebbe confermato l'avvio dello sblocco dei fondi arretrati, a cui dovranno fare seguito alcuni passaggi tecnici. A questa notizia, però, non ha fatto seguito l'impegno dell'azienda e dell'editore di saldare immediatamente gli stipendi dovuti». A seguito di questa mancata comunicazione, l'Assemblea e il Cdr proclamano un'altra giornata di sciopero e «si riservano la possibilità di ulteriori azioni di mobilitazione».

Al fianco dei colleghi, insieme con la Federazione nazionale della Stampa italiana, si schierano le Assostampa regionali e Cgil, Cisl e Uil Liguria con Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil.

«Piena e totale solidarietà ai colleghi dell'Agenzia Dire» arriva dall'Associazione Ligure dei giornalisti, che si unisce al Cdr dell'agenzia nel chiedere all'editore di pagare gli stipendio ai colleghi. «Si tratta di una situazione che risulta ancora più inaccettabile dopo la comunicazione del Dipartimento dell'editoria che avrebbe confermato l'avvio dello sblocco dei fondi arretrati», rimarca il sindacato regionale. E «piena vicinanza ai colleghi» la esprime anche l'Associazione Stampa Emilia-Romagna, che auspica «il tempestivo sblocco dei pagamenti da parte dell'editore».

Stessa richiesta che avanzano il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell'Associazione Stampa Toscana, «fermamente al fianco dei giornalisti dell'agenzia Dire». Ast, d'intesa con la Fnsi e le altre Associazioni regionali di Stampa, «invita l'editore della Dire a superare una situazione inaccettabile» ed «è pronta - si legge in una nota - a sostenere i colleghi, attraverso iniziative concordate con la Fnsi, per raggiungere un obiettivo semplice e fondamentale: ricevere il compenso dovuto per il lavoro svolto, considerato che l'intero corpo redazionale ha continuato, e continua, a garantire quotidianamente la pubblicazione del notiziario».

Anche Cgil Cisl Uil, con le categorie sindacali di riferimento, in una nota congiunta «stigmatizzano il comportamento dell'azienda Dire che da due mesi non paga gli stipendi. La travagliata vertenza che sta interessando l'agenzia - si legge - non deve ricadere sui dipendenti che ogni giorno garantiscono il pluralismo dell'informazione nel nostro Paese e contribuiscono alla sua tenuta democratica». Cgil Cisl Uil «unitamente alle categorie del comparto esprimono la loro solidarietà alle maestranze di Dire e sostengono la loro vertenza».

@fnsisocial

Articoli correlati