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Pippo Marra, presidente e proprietario di AdnKronos (Foto: ImagoEconomica)
Vertenze 10 Mar 2025

Assemblea Adnkronos: «L'azienda rispetti gli accordi ed eroghi i buoni pasto»

I giornalisti dell'agenzia di stampa proclamano lo stato di agitazione e danno mandato al Cdr di «esperire tutte le iniziative utili e promuovere tutte istanze» avanzate dalla redazione, anche coinvolgendo le rappresentanze sindacali nazionali e regionali «per risolvere le questioni sul tavolo».

L'Assemblea dei giornalisti dell'Adnkronos esprime «forte preoccupazione per la mancata erogazione da parte dell'azienda dei buoni pasto, dovuti a partire dal mese di gennaio 2025 e previsti nell'accordo aziendale sottoscritto un anno fa, di cui si sono perse le tracce senza, a oggi, alcuna spiegazione formale da parte della stessa azienda». È quanto si legge in un documento pubblicato, lunedì 10 marzo 2025, anche dall'Associazione Stampa Romana sul proprio sito web.

«L'assemblea – si legge ancora – chiede l'immediato rispetto dell'accordo aziendale, con conseguente erogazione dei buoni pasto, arretrati compresi. Accordo che sostanzialmente anche se non formalmente ha permesso all'azienda di accedere ai fondi pubblici concessi per la Cigs per le riorganizzazioni aziendali, secondo criteri previsti dalla legge, con l'accordo firmato dall'azienda e dalle rappresentanze sindacali presso il ministero del Lavoro in data 4 marzo 2024».

I giornalisti chiedono, poi, all'azienda «di raccogliere la disponibilità sin qui dimostrata da parte di tutta la redazione e di onorare impegni presi formalmente, in modo da poter procedere con decisione verso quel Piano di rilancio previsto negli stessi accordi depositati presso il ministero del Lavoro con lo stesso impegno, determinazione, affidabilità e coerenza che i giornalisti per loro parte non hanno mai lesinato nel corso degli anni. A questo proposito, l'Assemblea chiede di essere informata su tempi e contenuti del Piano di rilancio che l'azienda si era impegnata formalmente a presentare al termine dello stato di crisi per i prepensionamenti chiuso a fine 2024».

Per tutti questi motivi, «l'Assemblea proclama lo stato di agitazione e dà mandato al Cdr di esperire tutte le iniziative utili e promuovere tutte istanze finalizzate a ottenere dall'azienda il rispetto degli impegni sottoscritti formalmente con la redazione. L'Assemblea chiede inoltre al Cdr di coinvolgere le rappresentanze sindacali nazionali e quelle regionali per risolvere le questioni sul tavolo».

L'Assemblea «resta disponibile per ogni aggiornamento sui temi trattati e il Cdr – concludono i giornalisti – si impegna a riferire periodicamente all'Assemblea su ogni novità in essere».

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