L'assemblea dei giornalisti del Messaggero, in un comunicato diffuso venerdì 7 marzo 2025, «esprime forte preoccupazione per la chiusura delle redazioni di Frosinone e Viterbo, che segna un arretramento del giornale, sradicando i giornalisti dai territori che sono chiamati a raccontare in prima persona. Giudica inaccettabile il piano di ridimensionamento appena varato, anche nelle parti in cui rende ancora più gravoso il lavoro alle altre redazioni coinvolte, che sembra prediligere la logica del mero taglio dei costi rispetto alla valorizzazione del prodotto e del lavoro dei giornalisti. A tale riguardo l'assemblea chiede l’immediata trasformazione di tutti gli art. 36 in redattori art. 1 a tempo pieno e la valorizzazione dei principali collaboratori».
La nota prosegue: «L'assemblea dà mandato al Cdr di chiedere la sospensione del piano per tre mesi, al fine di riconsiderare l’opportunità di eliminare definitivamente le sedi fisiche di Viterbo e Frosinone, valutando sedi alternative. Nel contempo chiede di verificare con la direzione i risultati e le sinergie introdotte dal piano di ridimensionamento attraverso un puntuale confronto con il Cdr, alla luce delle molteplici gravi criticità emerse in relazione all’organizzazione del lavoro. Su questo il Cdr riferirà periodicamente all'assemblea».
L'assemblea «inoltre chiede al Cdr di aprire un tavolo sullo smart working con criteri definiti e condivisi, tenuto conto di specifiche emergenze e prerogative funzionali dei servizi, e sui contributi plus del cartaceo al web».
Il comunicato si chiude con la richiesta dell'apertura «di un confronto sul futuro del giornale, anche rispetto alle innovazioni tecnologiche, digitali e che possano far riferimento all'intelligenza artificiale. L'assemblea resta aperta per aggiornamenti sui temi trattati».