«Lottizzazione è compiuta. Quanto sta avvenendo in questi giorni sul rinnovo del Cda della Rai dimostra che nessuna svolta per il servizio pubblico sarà possibile finché non cambierà la legge di nomina». È quanto denuncia, in una nota, l'esecutivo Usigrai all'indomani dell'elezione dei quattro componenti del nuovo Consiglio di amministrazione espressione di Camera e Senato.
«Al di là degli slogan – incalzano i rappresentanti sindacali – al momento della spartizione i partiti dimostrano con i fatti che non intendono togliere le mani dalla Rai. Al di là dei nomi, senza quindi esprimere alcun giudizio sulle persone, questa volta c'è stato un ulteriore salto di qualità: si è dimostrato che questa legge consente ai partiti di governo di prendere tutto il banco, lasciando fuori dal Cda qualunque rappresentanza dei partiti di opposizione».
Per l'Usigrai si tratta di «un precedente grave. Che dovrebbe richiamare tutti coloro che credono nella democrazia e nel pluralismo a pretendere con urgenza una nuova legge. L'Usigrai – concludono i giornalisti del servizio pubblico – resta ferma sulla posizione di sempre, mai cambiata con governi e maggioranze di ogni colore: attendiamo di essere convocati per discutere una riforma sempre annunciata, mai approvata».