Tre gradini più in basso rispetto al 2024: dal 46° al 49° posto. Il risultato peggiore in Europa Occidentale. In uno scenario globale che vede la libertà di stampa sempre più minacciata ovunque, l'Italia si posiziona dietro Paesi come Samoa, Tonga o il Belize (è un Paese sulla costa orientale dell'America Centrale), colorata di un arancione che - nel planisfero pubblicato venerdì 2 maggio 2025 sul sito web di Reporter senza frontiere - spicca tra il giallo pur cupo del resto d'Europa e il nord Africa.
Questo racconta oggi la classifica sulla libertà di stampa stilata ogni anno dalla Ong francese.
«Una doccia gelata alla vigilia della Giornata mondiale della libertà di stampa. Anche di questo si parlerà domani alla manifestazione organizzata da Fnsi e Aser a Conselice», commenta Alessandra Costante, segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.
«Il processo di orbanizzazione dell'informazione italiana prosegue inesorabile come testimonia la classifica di Rsf. L'informazione italiana è stretta tra le minacce della malavita e le azioni di congelamento della libertà dei media portate avanti senza soluzione di continuità dal Parlamento», rileva la segretaria generale.
«In un anno - incalza - nulla è cambiato, semmai ci sono stati peggioramenti. Mentre il Parlamento italiano studia il modo di mettere le mani sull'ordine dei giornalisti, nulla fa per cancellare il carcere per la diffamazione a mezzo stampa. La situazione dei giornalisti è peggiorata a tal punto che, addirittura, due colleghi sono stati spiati con spyware».
Come se non bastasse, «niente si fa per rendere giusto il lavoro giornalistico - prosegue Costante - facendo finta di ignorare che la libertà di informazione passa non solo dall'articolo 21 della Costituzione, ma anche dall'articolo 36 che vuole retribuzioni dignitose per tutti, anche per i lavoratori autonomi. E per quanto riguarda i dipendenti, il contratto maggiore (Fnsi-Fieg) è scaduto da dieci anni e il potere di acquisto delle retribuzioni ha perso il 19,3%».
Infine l'adozione del Media freedom act. «Dovrà avvenire entro agosto, ma il dibattito in Italia sulla governance della televisione pubblica non fa presagire nulla di buono. Per tutti questi motivi possiamo lanciarci nella previsione che il prossimo anno la posizione dell'Italia nell'Index di Rsf sarà anche peggiore», conclude la numero uno del sindacato dei giornalisti.
«Ancora un passo indietro nella classifica sulla libertà di stampa in Italia», sottolinea il presidente Fnsi, Vittorio di Trapani. «Ancora una volta - aggiunge - ora partirà il tentativo di delegittimare questa classifica che condanna l'Italia. Ma fatto sta che tutti gli osservatori, a partire dalla relazione sullo stato di diritto della Commissione europea, denunciano gli stessi pericoli, gli stessi rischi per la libertà di stampa nel nostro Paese. Quando scatterà l'allarme? Quando l'Europa finalmente attiverà un monitoraggio urgente per evitare che l'Italia completi la sua trasformazione in una seconda Ungheria?».
PER APPROFONDIRE
A questo link la scheda Paese 2025 dedicata all'Italia da Reporter senza frontiere. (mf)