«L'8 agosto 2025 segna l'entrata in vigore dell'European Media Freedom Act (Emfa), una pietra miliare per la libertà di stampa nell'Ue. Ma il suo vero valore sarà misurato con i fatti, non con le parole. Ora inizia il vero lavoro: garantire che ogni Stato membro attui l'Emfa in modo completo e fedele. La libertà dei media non è negoziabile: è la spina dorsale della nostra democrazia». Lo ha affermato giovedì 7 agosto 2025, come riportato dall’agenzia Ansa, la vicepresidente dell'Eurocamera Sabine Veheyen, che presiede il gruppo di lavoro del Parlamento incaricato di esaminare l'attuazione della legge.
Nela Riehl, presidente della commissione per la cultura e l'istruzione, ha aggiunto: «Con la legge sulla libertà dei media, l'Europa ha fissato il punto di riferimento per la protezione della libertà di stampa e del lavoro giornalistico. Si tratta di un grande risultato, ma ha senso solo se lo rispettiamo. Guardo con preoccupazione al declino della libertà di stampa in diverse parti d'Europa e invito tutti gli Stati membri ad applicarla diligentemente».
Il consigliere di amministrazione della Rai Roberto Natale ha commentato: «È vitale per il servizio pubblico che arrivi al più presto una legge di attuazione del Media Freedom Act europeo, in vigore da domani anche nella parte che riguarda i servizi pubblici. Non solo per avere l'indispensabile autonomia dei vertici dal governo di turno, in assenza della quale la Rai paga da anni un pesantissimo prezzo di legittimazione nell'opinione pubblica. Ma anche perché l'Emfa da domani impone di garantire 'risorse finanziarie adeguate, sostenibili e prevedibili... tali da salvaguardare l'indipendenza editoriale'».
Natale ha proseguito: «Tutto il contrario dei lacci che negli anni sono stati stretti da governi di ogni colore intorno al collo della Rai: il prelievo forzoso di 150 milioni nel 2014 (vicenda che ancora attende risposte conclusive); il taglio del canone di 20 euro applicato nel 2024; le misure di contenimento dei costi esterni imposte dalla legge di bilancio 2025. Vincoli che da domani con l'Emfa saranno fuorilegge, ma che intanto hanno segnato negativamente anche le più recenti scelte Rai: dai colpi inferti ai programmi di informazione, tagliati o ridotti nel numero di puntate, ai mancati impegni per le precarie e i precari della Fase 2, colleghi chiamati ad aspettare ancora che la Rai abbia un quadro più certo delle sue risorse future. La legge – ha concluso Natale - è urgente, dunque, non solo per evitare la procedura di infrazione, ma soprattutto per scongiurare il soffocamento del servizio pubblico, bene prezioso da salvaguardare nel mondo distopico dei giganti di internet».
Sulla questione si è espresso anche il presidente della Fnsi, Vittorio di Trapani: «Da domani l'Italia è formalmente fuori dalle norme Europee. Lo era già da mesi sul tema delle fonti giornalistiche. Da domani- con l'entrata in vigore di tutto lo European Media Freedom Act - lo sarà più in generale su libertà di stampa, sicurezza, concentrazioni editoriali e Servizio Pubblico. Del resto lo denunciamo da tempo: l'Italia ha deciso di allontanarsi da Bruxelles per mettersi nell'orbita dell'Ungheria di Viktor Orban».
Di Trapani ha proseguito: «A questo punto è bene che i cittadini italiani sappiano che sulla loro testa pende un doppio danno: un Paese a libertà di stampa limitata e Servizio Pubblico asservito al governo, e presto arriveranno anche le sanzioni economiche che saranno pagate da ciascuno di noi. Ormai è chiaro: in Italia abbiamo il governo dei dazi. Quelli accettati in nome dell'amicizia con Trump. E quelli – ha concluso - che saranno causati molto presto per le violazioni delle norme europee sulla libertà di stampa». (anc)