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Contratti 07 Feb 2006

Vertenza contratto alle Olimpiadi e a Sanremo Serventi Longhi: "Dobbiamo farne una questione nazionale"

''Venerdì saremo al Lingotto a Torino dove c'è il centro dei media per le Olimpiadi invernali, faremo una manifestazione vera e andremo anche a Sanremo. È necessario organizzare, fare uscire la nostra vertenza con gli editori dalle redazioni e farne una questione nazionale''.

''Venerdì saremo al Lingotto a Torino dove c'è il centro dei media per le Olimpiadi invernali, faremo una manifestazione vera e andremo anche a Sanremo. È necessario organizzare, fare uscire la nostra vertenza con gli editori dalle redazioni e farne una questione nazionale''.

Il segretario della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, ha ribadito questi concetti a Napoli durante un incontro con le rappresentanze sindacali dei Giornalisti della Campania. Resta in primo piano per i giornalisti italiani la vertenza per il rinnovo del contratto e la lotta alla precarizzazione del lavoro soprattutto al sud. A Napoli si è tenuta una delle riunioni che la Federazione Nazionale della Stampa italiana sta tenendo in tutto il Paese per rilevare problemi e cercare accordi in vista dei prossimi scioperi e della manifestazione organizzata per venerdì 10 febbraio a Torino in occasione dell'inizio dei giochi olimpici. ''Vogliamo fare conoscere la nostra condizione anche agli 11mila giornalisti accreditati ai giochi Olimpici - spiega Serventi Longhi - faremo altre manifestazioni dove cercheremo di dialogare e raccontare le nostre cose ai cittadini, e saremo anche a Sanremo oltre ad avere programmato già altri 7 giorni di sciopero nei prossimi mesi''. ''Non ci piace bloccare l'informazione - aggiunge - ma l'intransigenza e la durezza e il mondo degli editori della Fieg è veramente incomprensibile e mai vista in un rapporto di relazioni sindacali. I metalmeccanici il contratto alla fine l'hanno fatto, noi l'accordo lo vogliamo e vogliamo che non si metta in discussione l'intero sistema della categoria, e si dia una dignità al lavoro autonomo e ai precari che sono migliaia e sono sottopagati e sfruttati. Noi da questo punto di vista non molleremo, e se gli editori continueranno con le provocazioni noi sciopereremo ancora''. E proprio sui precari e sullo sfruttamento di migliaia di giovani giornalisti professionisti e pubblicisti senza contratto o con collaborazioni scarsamente remunerate, Serventi Longhi commenta ''il sindacato dei giornalisti oggi debba porre agli editori e al Paese il problema dei precari, i giovani sono più facilmente ricattabili dagli editori proprio per la loro posizione, noi dobbiamo rispondere 'no' in maniera unitaria con la mobilitazione dei giornalisti che hanno già un rapporto di lavoro. Abbiamo il diritto di chiedere la solidarietà dei cittadini italiani''. Intanto durante la riunione, nel corso della quale sono intervenuti i rappresentanti dell'Ordine dei Giornalisti della Campania e dell'Associazione napoletana della stampa, presieduti rispettivamente da Ermanno Corsi e Gianni Ambrosino, Serventi Longhi ha ribadito la solidarietà della Fnsi a tutti i giornalisti che stanno avendo problemi con gli editori. ''Tra questi - spiega Serventi Longhi - c'è una giornalista napoletana che ha ricevuto una multa per non avere ubbidito al suo capo servizio. È inaudito e inaccettabile l'attacco che la nostra professione sta subendo''. ''Il premier ha monopolizzato i media, soprattutto le tv e le radio, in maniera incredibile. Le istituzioni di garanzia non riescono a porre un freno a questa situazione di tale squilibrio. Credo che gli elementi di par condicio debbano entrare immediatamente in azione per garantire ai cittadini un'informazione plurale''. Così Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Fnsi, si è espresso a Napoli sui toni della campagna elettorale e sulla presenza della politica nei media. ''Questa è una campagna elettorale forzata in cui il sistema mediatico viene utilizzato strumentalmente - spiega Serventi Longhi - la discussione sugli squilibri è centrale: è una campagna fatta su occupazione e controccupazione di tutti i palinsesti. Penso che chi non ha i mezzi per affrontare e competere sul mercato come quello odierno debba avere gli stessi spazi''. ''È un problema del sistema di comunicazione - prosegue - la politica ha un ruolo invasivo nei confronti della comunicazione. È vero non c'è solo Berlusconi ma ci sono delle leggi che il Governo ha fatto che hanno squilibrato il sistema. Credo che le imprese editoriali e dell'intrattenimento debbano proteggersi dalla politica. Se la politica è intrattenimento non è detto che debba essere l'unico spettacolo offerto ai cittadini, invitiamo per quanto ci è possibile come Fnsi, i media a fare - conclude Serventi Longhi - tre passi indietro rispetto alla politica rivendicando l'autonomia e talvolta respingere i tentativi di occupazione da parte della politica anche degli spazi di intrattenimento e di spettacolo''. (ANSA)

@fnsisocial

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