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La locandina dello sciopero
Fnsi 28 Nov 2025

Comunicato sindacale sciopero del 28 novembre

In occasione dello sciopero per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro giornalistico, il sindacato ha chiesto, attraverso i Cdr, per venerdì 28 novembre, giorno dell'astensione dal lavoro, la pubblicazione sui giornali e la lettura in video del comunicato sindacale (ex articolo 34 del Cnlg) riportato di seguito.

In occasione dello sciopero proclamato per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro giornalistico, la Fnsi ha chiesto, attraverso i Cdr, alle testate giornalistiche, cartacee e online, alle agenzie di stampa e alle emittenti radiotelevisive pubbliche e private di pubblicare sull'edizione di venerdì 28 novembre 2025 o di leggere, sempre venerdì 28, il comunicato sindacale (ex articolo 34 del Cnlg) riportato anche di seguito:

COMUNICATO SINDACALE FNSI
Oggi le giornaliste e i giornalisti italiani sono in sciopero. Scioperiamo perché il nostro contratto di lavoro è scaduto da 10 anni e soprattutto perché riteniamo che il giornalismo, presidio fondamentale per la vita democratica del Paese, non abbia avuto la necessaria attenzione da parte degli editori della Fieg: molti tagli e pochi investimenti, nonostante le milionarie sovvenzioni pubbliche.
In oltre 10 anni la riduzione degli organici delle redazioni e la riduzione delle retribuzioni dei giornalisti attraverso stati di crisi, licenziamenti, prepensionamenti e il blocco del contratto hanno avuto fortissime ripercussioni sul pluralismo e sul diritto dei cittadini ad essere informati.
In questi 10 anni i giornalisti dipendenti sono diminuiti, ma è aumentato a dismisura lo sfruttamento di collaboratori e precari: pagati pochi euro a notizia, senza alcun diritto e senza futuro.
In questi 10 anni il potere di acquisto degli stipendi dei giornalisti è stato eroso dall'inflazione, quasi del 20% secondo Istat: per questo chiediamo un aumento che sia in linea con quelli degli altri contratti collettivi.
Gli editori hanno proposto un aumento irrisorio e chiesto di tagliare ulteriormente il salario dei neoassunti, aggravando così in modo irricevibile la divisione generazionale nelle redazioni.
Non ne facciamo una battaglia corporativa. Pensiamo che un’informazione davvero libera e plurale, che sia controllo democratico, abbia bisogno di giornalisti autorevoli e indipendenti, che non siano economicamente ricattabili.
Chiediamo un contratto nuovo, che tuteli i diritti e che guardi all’informazione con le nuove professioni digitali, regolando l’uso dell’Intelligenza Artificiale e ottenendo l'equo compenso per i contenuti ceduti al web.
Vogliamo spingere gli editori a guardare al futuro senza continuare a tagliare il presente. Se davvero la Fieg tiene all'informazione professionale deve investire sulla tecnologia e sui giovani che non possono diventare manovalanza intellettuale a basso costo. Lo deve a noi giornalisti, ma soprattutto lo deve ai cittadini tutelati dall'articolo 21 della Costituzione.

@fnsisocial

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