«Sul canone Rai resta ancora l'incertezza. Il ministro Giorgetti in commissione di Vigilanza (giovedì 27 luglio 2023, ndr) avanza ipotesi e rimanda al tavolo tecnico per trovare soluzioni. Contratto di servizio e piano industriale hanno bisogno invece di chiarezza sulle risorse disponibili e sulla loro durata nel tempo». Lo scrive in una nota l'esecutivo Usigrai.
«Il Mef, azionista di maggioranza della Rai, nomina i vertici dell'azienda - continua l'esecutivo Usigrai - ma non dice quale sarà la misura del finanziamento sul quale potranno contare per farla funzionare. Il fatto che le eccessive esternalizzazioni siano un problema per la sostenibilità dell'azienda, come ha segnalato il ministro dell'Economia, l'Usigrai lo denuncia da tempo. Anche sull'informazione l'assenza ormai totale di professionisti interni Rai per la realizzazione delle immagini fa lievitare a dismisura i costi per i servizi dei telegiornali. Così come l'eccessivo turn over delle direzioni di Testate e Generi - che cambiano ormai ogni anno o due - comporta costi che diventano industriali, ma sono il frutto delle richieste dei partiti che non rinunciano a pretendere posti di ogni genere; è per questo che nei giorni scorsi abbiamo assistito alla nomina di decine di nuovi vicedirettori che a cascata produrranno nuovi capiredattori che dovranno essere ricollocati e altri da nominare. Per un servizio pubblico che funzioni il sindacato chiede da sempre che i partiti restino fuori dalla Rai e che la politica guardi all'azienda non per occuparla ma per approvare leggi che ne garantiscano autonomia e indipendenza». (Ansa, 27 luglio 2023)