Preso atto che i giornalisti aspettano da 645 giorni il rinnovo del contratto di lavoro e che buona parte di questi contratti sono a tempo determinato e a progetto, quindi precari
Valutato che dopo 13 giornate di sciopero, nonostante gli appelli lanciati dal Presidente della Repubblica e l'impegno del governo, la trattativa non riesce a decollare per la resistenza degli editori che rifiutano la piattaforma sindacale che punta al ripristino delle regole, alla tutela del lavoro giornalistico e a porre un freno al precariato Considerato che, in un settore tanto delicato come quello giornalistico la non sicurezza del posto di lavoro significa limitare la libertà d'informazione: un giornalista precario è un giornalista dotato di pochi strumenti per resistere alle pressioni che possono arrivargli, a cominciare dall'editore. Ribadisce l'importanza della libera stampa come principio costituzionale per l'affermazione ed il mantenimento della democrazia e della libertà, invita il Sindaco • a manifestare la totale solidarietà ai giornalisti impegnati nel rinnovo del contratto di lavoro; • a promuovere presso il governo ed il parlamento iniziative legislative tese a modificare i criteri con i quali vengono elargiti i contributi • a intervenire presso l’associazione editori sollecitando la deprecarizzazione dei rapporti di lavoro con i giornalisti auspica che l'associazione degli editori riprenda quanto prima la trattativa con le rappresentanze sindacali dei giornalisti. Antonino Pipitone capogruppo La Margherita