"Dopo le parole del Presidente del Consiglio Romano Prodi durante la conferenza stampa di fine anno e dopo le iniziative del Sottosegretario all'Editoria Ricardo Franco Levi per avviare il tavolo della riforma delle leggi del settore, non può che aprirsi la stagione della concretezza". Lo sottolinea il presidente della Federazione nazionale della stampa Franco Siddi
"Il contratto dei giornalisti è interesse nazionale e non di una corporazione - aggiunge - che peraltro tale non è, perchè 'è in gioco il futuro dell'intero sistema dell'informazione in Italià. Le severe parole pronunciate dal premier dal Presidente del Consiglio Romano Prodi, a proposito della vertenza del rinnovo del contratto dei giornalisti, hanno fatto cadere definitivamente tutti gli alibi cui si sono tenuti aggrappati finora gli editori per rifiutare il negoziato. Di conseguenza appare chiaro che il tempo della diserzione (dal tavolo negoziale) della Fieg non può proseguire ulteriormente senza conseguenze. Servono regole che impediscano il rinnovarsi di situazioni come queste, ossia la sottrazione di una parte al doveroso e legittimo confronto sociale. Senso etico, spirito di coesione sociale, consapevolezza - conclude Siddi - che non si costruisce futuro con le imposizioni, esigono una svolta". (ANSA)