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Contratti 23 Nov 2008

Siddi: "Rinnovare il contratto di lavoro giornalistico è indispensabile per il sistema dell'informazione. Il muro degli editori non sarebbe comprensibile"

«Un nuovo contratto dei giornalisti è necessario per la categoria ed è indispensabile per il sistema dell'industria dell'informazione, per un corretto governo del cambiamento e la cura delle emergenti criticità. Non sarebbe comprensibile un muro degli editori per ottenere impossibili 'postalizzazioni' dei giornalisti». Il segretario generale della Fnsi Franco Siddi ha riassunto stamane a Cagliari, in occasione dell'assemblea regionale dei giornalisti convocata dall'Associazione della stampa sarda, lo stato della vertenza contrattuale

«Un nuovo contratto dei giornalisti è necessario per la categoria ed è indispensabile per il sistema dell'industria dell'informazione, per un corretto governo del cambiamento e la cura delle emergenti criticità. Non sarebbe comprensibile un muro degli editori per ottenere impossibili 'postalizzazioni' dei giornalisti». Il segretario generale della Fnsi Franco Siddi ha riassunto stamane a Cagliari, in occasione dell'assemblea regionale dei giornalisti convocata dall'Associazione della stampa sarda, lo stato della vertenza contrattuale

«Una cosa è avere una regolata partecipazione al lavoro di contenuto editoriale su piattaforma multimediale o in quadro di integrazione fra testate; altra è la mobilità selvaggia che cancella di fatto natura e specificità del lavoro giornalistico». «L'informazione vive, alimenta e si alimenta di libertà, di condivisione a un progetto che si rinnova ogni giorno con il lavoro di più persone che danno senso all'anima dei giornali», ha proseguito Siddi. «Qui risiede il valore distintivo dei media e delle imprese che li editano. Ecco perchè il radicamento dei giornalisti in una redazione è fondamentale. La mobilità in relazione a processi di riorganizzazione è altra cosa. Il cambiamento va affrontato dagli editori con spirito di partecipazione non di rivalsa. Questa strada è senza uscita, impraticabile per il sindacato dei giornalisti». «Quanto alle emergenti criticità in diverse aziende del settore, urge una verifica triangolare che coinvolga anche il governo per far fronte ai costi degli ammortizzatori sociali», ha sottolineato Siddi. "La Fnsi non accetterà mai 'rottamazioni' di giornalisti ma vuole verificare correttamente i problemi delle crisi e delle trasformazioni in atto e futuro assicurando le indispensabili protezioni sociali e di reddito a chi dovesse trovarsi in difficoltà. E l'Inpgi non può sottrarre dai contributi per le pensioni queste risorse». Altro punto toccato dal segretario della Fnsi è il problema dei giornalisti precari. «Leggi eccessivamente 'padronali' non offrono un futuro di stabilità, ma allargare quest'area di lavoro con illusioni e compensi da fame è un delitto intollerabile», ha osservato Siddi. «Editori e giornalisti hanno da esercitare una responsabilità sociale più alta di altri settori. Gli editori stanno ora frenando sul nuovo contratto cercando scorciatoie e penalizzazioni dei giornalisti non accettabili. Senza contratto equo per i giornalisti e i loro istituti i problemi ci sono, ma imporrebbero alla categoria misure di autotutela conflittuale fuori dall'ordinario. Senza contratto gli editori sarebbero votati solo a gestire decadenze e non è affatto detto che avrebbero mano libera. Se c'è chi sogna questo scenario deve sapere che sceglie la strada anche della propria devastazione". "Il sindacato dei giornalisti sta facendo uno sforzo assoluto per affrontare correttamente il nuovo e le criticità, per porre al centro dell'impresa editoriale il lavoro qualificato e la propria volontà di partecipazione", ha concluso Siddi. "La mobilitazione è forte senza rinunciare a nessuno degli strumenti di cui dispone. E le assemblee di questi giorni in tutta Italia (prossimi appuntamenti lunedì prossimo a Parma e martedì a Ancona) lo confermano". (AGI) Il Comunicato dell'Assostampa Sarda Lo stato della vertenza contrattuale e i problemi del lavoro giornalistico in Sardegna sono stati al centro dell’assemblea generale dell’Associazione della stampa sarda che si è svolta a Cagliari, con particolare attenzione alle questioni legate al precariato. Le stesse per le quali redattori utilizzati a lungo per sostituzioni nei quotidiani sardi sono stati costretti a rivolgersi alla magistratura civile per tentare di fare valere i loro diritti dopo essere stati scavalcati nelle assunzioni definitive. Una preoccupazione, quella del precariato, che si estende anche a nuove iniziative editoriali programmate in Sardegna. Il Comitato di redazione de L’Unità (il giornale fondato da Gramsci e attualmente di proprietà del Governatore della Sardegna, Renato Soru) ha chiesto un piano editoriale preciso per l’edizione sarda del quotidiano, che dovrebbe uscire a breve in edicola. L’Associazione della stampa sarda si attende un’iniziativa capace di allargare il pluralismo dell’informazione, nel rispetto del contratto di lavoro giornalistico, con il pieno riconoscimento del lavoro pregresso e in linea con le tradizioni della testata, storicamente attenta ai problemi della classe lavoratrice. Ciò anche in considerazione di un potenziale conflitto d’interessi (editoriali e politici) che andrebbe ad aggiungersi al mai disciolto nodo degli interessi extraeditoriali che riguarda l’intera stampa quotidiana in Sardegna. L’assemblea ha analizzato lo stato delle trattative per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro giornalistico, scaduto da quasi quattro anni. Da alcuni mesi gli editori hanno accettato di riaprire il tavolo. In particolare il confronto avviene su alcuni punti qualificanti: multimedialità, qualifiche, contratti a termine e lavoro autonomo. La Fnsi ha posto come fondamento del rinnovo il «patto generazionale», per dare futuro ai colleghi più giovani, per dare sicurezza a chi un posto lo ha già, per costruirlo per chi non ha un contratto e per chi fa lavoro autonomo, per difendere la solidità degli istituti di categoria (Inpgi, Casagit, Fondo di pensione complementare). Argomenti ai quali il giornalismo sardo è particolarmente interessato proprio per il pericolo dell’espandersi nell’isola dell’area del precariato e del lavoro autonomo. Nell’assemblea - alla quale è intervenuto il segretario generale Franco Siddi - si è parlato infine delle trattative per il contratto Aeranti-Corallo nell’emittenza locale e di quelle, in sede Aran, per la definizione del profilo professionale degli addetti stampa negli enti pubblici. I giornalisti sardi sono inoltre mobilitati per chiedere la modifica del disegno di legge del governo sulle intercettazioni e sull’estensione del divieto di pubblicazione degli atti giudiziari.

@fnsisocial

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