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Contratti 05 Giu 2009

Siddi, dopo l’esito del referendum: "Il contratto tutelerà anche chi non l’ha votato Il lavoro del Sindacato va avanti, la categoria è più forte"

“La partita del Sindacato dei giornalisti continua. Continua con la consapevolezza che la categoria, con la sua Federazione Nazionale della Stampa, è ancora più forte. La fatica democratica del lavoro sindacale per il contratto e del confronto con tutti i colleghi è un punto fermo e chiaro, della Fnsi di cento anni fa e di oggi. sì. Una fatica vera, come vera è la democrazia che si vive dentro il Sindacato dei giornalisti". Lo afferma in un comunicato il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, commentando l'esito del referendum sul contratto Fnsi-Fieg

“La partita del Sindacato dei giornalisti continua. Continua con la consapevolezza che la categoria, con la sua Federazione Nazionale della Stampa, è ancora più forte. La fatica democratica del lavoro sindacale per il contratto e del confronto con tutti i colleghi è un punto fermo e chiaro, della Fnsi di cento anni fa e di oggi. sì. Una fatica vera, come vera è la democrazia che si vive dentro il Sindacato dei giornalisti". Lo afferma in un comunicato il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, commentando l'esito del referendum sul contratto Fnsi-Fieg

"Certo, la semplificazione referendaria di per sé non è la soluzione dei problemi complessi del lavoro e di un contratto. Conta la discussione e il confronto permanente sui contenuti. E’ ciò che abbiamo fatto ed è ciò che continueremo a fare consapevoli che il consiglio nazionale e la Giunta della Federazione della Stampa, la Conferenza nazionale dei Comitati di redazione – che si erano già chiaramente dichiarati con regole statuarie evidentemente ancora vitali e attuali - siano espressione di democrazia vera, di partecipazione, di rappresentanza costante dei problemi e dei colleghi. Non ci sono regolamenti di conti. Il contratto – lo dimostreranno i fatti, come sta già avvenendo in queste prime settimane di applicazione – tutela e tutelerà anche chi non lo ha voluto e non lo ha votato, grazie agli strumenti di cui oggi la categoria è dotata, sia per la crisi sia per affrontare le indispensabili trasformazioni del sistema. C’è un Sindacato solido e vero che sui temi della democrazia e del riformismo può guardare chiunque, soggetti sociali e politici, a testa alta“.

@fnsisocial

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