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Contratti 01 Feb 2006

Serventi Longhi: “Immotivato silenzio degli editori, sulla par condicio la Fnsi è con Ciampi”

Definisce ''immotivata l'assenza di comunicazione'' da parte degli editori sulla vertenza contrattuale dei giornalisti il segretario generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, che a Bari ha partecipato a un'assemblea dei giornalisti pugliesi

Definisce ''immotivata l'assenza di comunicazione'' da parte degli editori sulla vertenza contrattuale dei giornalisti il segretario generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, che a Bari ha partecipato a un'assemblea dei giornalisti pugliesi

''Noi abbiamo espresso la disponibilità - ha detto - a riprendere subito il negoziato sul contratto quadriennale, avendo registrato la indisponibilità degli editori a continuare la riflessione su un accordo transitorio biennale''. La Fnsi ha ribadito la richiesta che venga ''riconosciuta la legittimità della piattaforma sindacale così come siamo disposti a riconoscere la legittimità delle loro richieste''. Per Serventi Longhi, comunque, ''gli editori non possono chiederci di annullare le posizioni che il sindacato dei giornalisti ha fermamente e unitariamente manifestato sul lavoro autonomo, sulle flessibilità, sul precariato, sui meccanismi automatici di rivalutazione del salario, che sono linee-guida delle nostre scelte congressuali''. In tre congressi della Fnsi si è sostenuto di dover tenere su questi ''punti forti''. ''Gli editori - ha aggiunto - non comprendono questo o lo comprendono anche troppo bene e questa posizione così dura non ha precedenti nella storia delle relazioni sindacali; certo, si inquadra in una realtà più vasta e difficile ma non ha precedenti e credo che a questa posizione dovremmo dare più forti e ferme risposte''. Serventi Longhi ha quindi annunciato la ripresa degli scioperi ''senza alcun condizionamento esterno'', così come per le Olimpiadi invernali di Torino, per le quali la Fnsi non ha sottoscritto la tregua olimpica. ''Saremo a Torino in tanti - ha detto - con la partecipazione dalle regioni più lontane, saremo al Lingotto davanti alla sede del Media center delle Olimpiadi, saremo anche al festival di Sanremo e in tante altre situazioni dove chiederemo ai media e ai colleghi di dare visibilità a una vertenza che non ne ha in questo momento, una vertenza su cui pesa un silenzio assordante''. ''Io credo - ha concluso - che da questo punto di vista sia necessaria una campagna di riflessione interna al sindacato con assemblee regionali insieme con una campagna esterna di comunicazione all'opinione pubblica e ai colleghi di quello che è in gioco. Noi concluderemo con una conferenza nazionale dei comitati di redazione all'inizio di marzo, che sarà un momento di grande riflessione di tutto il sindacato; il sindacato e i giornalisti italiani devono decidere se questa è la vertenza su cui si gioca il futuro oppure noi dobbiamo mollare e noi proporremo di non mollare''. ''Quello che sta succedendo sul fronte politico-istituzionale è gravissimo'': così commenta la questione della par condicio il segretario generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, oggi a Bari per un'assemblea con i giornalisti pugliesi sulla vertenza contrattuale. ''Siamo di fronte - ha detto - a una grave occupazione continua dei media da parte del presidente del Consiglio; su questa questione della par condicio il sindacato dei giornalisti è con il presidente della Repubblica, è con Ciampi. Noi riteniamo, e lo dice la stessa legge Gasparri che noi abbiamo contestato e criticato, che anche fuori dalle campagne elettorali e dalle immediate vicinanze delle elezioni non si debbano mettere in atto comportamenti lesivi della necessità di rendere plurale l'informazione in tutti i media, dalle agenzie di stampa ai quotidiani, alle televisioni, alle radio, nessuno escluso''. Per Serventi Longhi, nelle televisioni e nelle radio si sta determinando questo squilibrio: ''è una questione su cui - insiste - l'Autorità di garanzia delle Comunicazioni deve intervenire; sta intervenendo con ritardo, non abbiamo ancora un procedimento aperto''. ''Riteniamo - ha aggiunto - che la Commissione parlamentare di vigilanza Rai stia già facendo quello che è di sua pertinenza, ma le Authorities devono intervenire''. ''Il mondo dell'informazione e i giornalisti - ha concluso - sono impegnati con grande senso di responsabilità ma con grandi difficoltà a garantire questo pluralismo; io credo che abbiamo il diritto-dovere di chiedere a tutti i colleghi ma soprattutto ai direttori responsabili e alle aziende di garantire il pluralismo in questa campagna elettorale così difficile e così dura''. (ANSA)

@fnsisocial

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