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Contratti 19 Apr 2007

Repubblica: solidarietà da giornalisti e parlamentari

Solidarietà ai giornalisti di Repubblica arriva dal comitato di redazione di Studio Aperto, Il Gazzettino e da quei parlamentari, da sempre vicini al mondo dell'informazione come Beppe Giulietti, che non hanno votato il provvedimento sulle intercettazioni.

Solidarietà ai giornalisti di Repubblica arriva dal comitato di redazione di Studio Aperto, Il Gazzettino e da quei parlamentari, da sempre vicini al mondo dell'informazione come Beppe Giulietti, che non hanno votato il provvedimento sulle intercettazioni.

Il Comitato di Redazione di Studio Aperto (Italia Uno), in una nota, esprime e condivide la solidarietà della redazione ai colleghi di Repubblica, che hanno proclamato uno sciopero di sette giorni contro il loro editore che ''ancora un volta ha respinto qualsiasi proposta di confronto sull'organizzazione del lavoro''. Una solidarietà ''ancora più sentita, in quanto proprio l'editore di Repubblica rientra tra quelli che all'interno della Fieg continuano ad opporre maggiore resistenza al rinnovo del contratto nazionale dei giornalisti''. Anche i giornalisti del 'Gazzettino' di Venezia, ''sono vicini ai colleghi di Repubblica, impegnati a denunciare una vera e propria emergenza democratica nel mondo dell'informazione''. ''In quanto parlamentari giornalisti o impegnati sui temi dell'informazione - scrivono Cannavò, Carra, Bandoli, Giulietti, Grillini, Poletti - vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai giornalisti di Repubblica in sciopero per il rinnovo del contratto aziendale. Uno sciopero duro e prolungato, quindi faticoso e nondimeno importante per una categoria che ancora aspetta il rinnovo del contratto nazionale reso impossibile dall'ostinazione e dall'arroganza della Federazione degli Editori. Questa vertenza non fa che testimoniare, ancora una volta, lo stato di fragilità in cui versa l'informazione italiana nonché‚ le difficoltà della sua autonomia e indipendenza. Anche per queste ragioni ci sembra particolarmente inquietante che il primo provvedimento del Parlamento in tema di informazione sia rappresentato dall'aumento delle multe per i giornalisti contenuto nel Ddl sulle intercettazioni appena approvato dalla Camera dei deputati e che, non casualmente, noi non abbiamo approvato''. (ANSA)

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