La programmazione informativa delle testate Rai non si è 'del tutto uniformata a quanto evidenziato con la raccomandazione dello scorso dicembre, sotto il profilo della completezza informativa e del contraddittorio'. Questa la motivazione con cui il Consiglio dell'Agcom ha deciso, anche alla luce delle prescrizioni in tema di pluralismo previste dal nuovo contratto di servizio, di rivolgere un richiamo alla Rai 'per una effettiva parità di trattamento tra soggetti politici che devono fruire di tempi adeguati rispetto alla loro rappresentanza parlamentare, avendo cura di assicurare che la presenza degli esponenti istituzionali sia funzionale alla completezza dell'informazione sulle iniziative del governo'.
I dati esaminati sono quelli relativi a gennaio 2019. Nel suo richiamo, il Garante fa espresso riferimento all'esigenza del contraddittorio tra le posizioni delle diverse forze politiche, necessario, rileva, 'per consentire al cittadino-elettore di cogliere le ragioni che animano le varie opinioni in campo'. Anche alla luce di alcuni esposti pervenuti, il provvedimento chiarisce inoltre che 'deve essere sempre garantito uno spazio adeguato alla rappresentazione dei punti di vista alternativi sulla medesima tematica, in ossequio al principio della trasparenza dell'informazione.'
ll monitoraggio condotto dall'Agcom ha poi evidenziato alcune criticità in relazione al programma 'TGPost' di Rai2 del 21 febbraio 2019 per il riferimento da parte della conduttrice ai sondaggi relativi al voto in Sardegna.
Nel mirino dell'Autorità anche Sky, a cui il Consiglio ha rivolto un richiamo per i tempi fruiti nei notiziari dai soggetti politici e da quelli istituzionali nel mese di gennaio 2019, 'non in linea con il tenore della raccomandazione di dicembre'.