"Sul rinnovo del contratto dei giornalisti l'atteggiamento della Fnsi ci ha portati in un 'cul de sac' dal quale adesso è quasi impossibile uscire". Lo afferma il direttore di "Panorama", Pietro Calabrese, in una lunga intervista pubblicata sul nuovo numero del mensile free press "Pocket" diretto da Daniele Quinzi.
Calabrese attacca la Fnsi affermando che "ha sbagliato atteggiamento fin dall'inizio: non puoi avere tutto e subito, non puoi pretendere di salvaguardare tutti i diritti e lasciare da parte i doveri". "Ti sembra giusto che in un giornale non si possano premiare quelli bravi né punire quelli che si impegnano poco perché c'è un contratto collettivo da rispettare? C'è chi lavora di più e chi meno, chi è produttivo e chi no, ma gli aumenti scattano per tutti allo stesso modo. Alla base vedo una logica suicida", aggiunge Calabrese che ricorda poi l'uscita in edicola di Panorma nonostante lo sciopero dei giornalisti: "E' accaduto una volta, sotto Natale. Se non fossimo usciti avremmo chiuso l'anno in rosso, era necessario". Calabrese parla poi della sua vita da direttore: "Lavoro talmente tanto che anche se volessi non avrei tempo per le serate mondane. La Gazzetta non chiudeva mai prima di mezzanotte, a Panorama sono impegnato dalle 9 alle 20? resta il tempo, e la voglia, di vedere pochi, ma buoni, colleghi come Mieli, Liguori, De Bortoli, Perricone?". Della sua esperienza in Rai Calabrese ha un ricordo "dal punto di vista lavorativo, negativo. Se invece consideriamo il lato umano, molto positivo. La Rai è ricca di grandi persone, ma il meccanismo della politica che la condiziona è feroce. Non c'era un bel clima. Abitavo a dieci minuti da viale Mazzini, ma sono emigrato a Milano". (ADNKRONOS) Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Nella sua guerra personale alla Federazione della Stampa, il direttore di “Panorama”, Pietro Calabrese, nell’intervista al mensile Pocket, continua ad esprimere giudizi che non stanno né in cielo né in terra. Per Calabrese la responsabilità del blocco contrattuale è tutta della Fnsi: dovevamo rinunciare ai diritti, mollare migliaia di giornalisti precari al loro destino e accettare nuovi doveri non meglio precisati. Calabrese dovrebbe sapere che il suo ruolo di direttore, fissato proprio dall’art. 6 del contratto, gli consente di governare liberamente la sua redazione. Al sindacato, invece, il contratto riconosce un diritto di informazione e di possibile contestazione che fa riferimento alla stessa Costituzione Italiana. Certo, il contratto stabilisce una equa retribuzione per tutti i giornalisti, compresi i colleghi di “Panorama”, uno stipendio che Calabrese vorrebbe definire lui stesso di volta in volta in base ad una sua valutazione personale. Per fortuna i giornalisti italiani, compresi i colleghi di “Panorama”, difendono da 857 giorni un contratto che gli editori, e qualche direttore innamorato più dell’azienda che del proprio ruolo di garante dei diritti della redazione, vogliono tenacemente smantellare”.