''Oggi - ha aggiunto Pagliarini - la Commissione Lavoro della Camera, che presiedo, ha ricevuto nel corso di due audizioni la Federazione degli editori e il sindacato dei giornalisti"
"Credo proprio che sia venuto il tempo dopo due anni di vacanza contrattuale che gli editori accettino di sedersi al tavolo delle trattative e di confrontarsi nel merito, rinunciando al diniego che li ha contraddistinti fino ad oggi''. Lo dice Gianni Pagliarini, presidente della Commissione Lavoro della Camera ed esponente del Pdci. ''Non si tratta soltanto di restituire ai giornalisti il sacrosanto diritto al contratto nazionale - aggiunge - ma anche di difendere un settore, come quello dell'informazione, fondamentale per la democrazia e lo sviluppo. Vorrei aggiungere un ultimo auspicio: che il confronto non sia viziato dalla pretesa di imporre la 'deregulation' a chi e' chiamato a dare voce al Paese e alle sue istanze''. (ANSA) Continua il buio sul contratto dei giornalisti per il protrarsi del No su tutti i fronti posto dagli editori (Fieg). È quanto emerge dalle audizioni informali alla Commissione Lavoro della Camera sul contratto e soprattutto sui motivi del blocco del rinnovo. La Commissione ha prima sentito la delegazione della Fieg, guidata dal presidente Boris Biancheri, da Marco Benedetto, amministratore de 'L'Espresso' e membro dell'esecutivo, e il direttore della Fieg, Carotti. Per la Fnsi, la delegazione era composta dal presidente della Fnsi Franco Siddi e dal segretario della federazione Paolo Serventi Longhi. ''L'incontro con la commissione lavoro - ha spiegato Siddi - ha consentito di fare luce sui reali ostacoli non solo al contratto, ma al negoziato stesso che sono posti dalla Fieg. L'organizzazione degli editori da quanto abbiamo appreso, non esclude addirittura il superamento del contratto nazionale per privilegiare contrattazioni aziendali e individuali. Ipotizzando inoltre l'abolizione dell'Ordine professionale e delineando uno scenario di lavoro giornalistico senza diritti o meglio senza rispetto di principi di equità sociale e di autonomia dell'informazione''. ''A fronte di questa situazione, la Fnsi -ha aggiunto Siddi- rilancia in ogni caso la sfida del negoziato per bloccare la continua diserzione degli editori e perchè sia verificata in maniera pubblica la carenza della loro responsabilità sociale e culturale''. ''Non vi è dubbio che anche i problemi più delicati che essi pongono (flessibilità del costo del lavoro, multimedialità, dinamismo imprenditoriale) possono essere seriamente risolti solo attraverso un reale confronto di merito e attraverso equilibrate soluzioni condivisibili dalle parti sociali. Permanendo invece la loro fuga da ogni tavolo negoziale - ha sottolineato Siddi - diventerà indispensabile l'intervento del legislatore per regolare con il criterio della giustizia sociale e dell'omogeneità dei sistemi di tutela, anche previdenziale, del lavoro, in materia di lavoro parasubordinato e autonomo, di precariato, di giusta retribuzione''. (ASCA)