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Contratti 24 Gen 2006

Olimpiadi 2006, venerdì 10 febbraio: i giornalisti italiani a Torino per il contratto di lavoro, per una libera informazione Serventi: “Possibili scioperi per elezioni e Olimpiadi” Siddi: “Una situazione indecente”

“La Federazione Nazionale della Stampa italiana organizza una conferenza stampa-manifestazione a Torino nel giorno di apertura dei Giochi olimpici invernali 2006 per spiegare le ragioni che stanno alla base della vertenza contrattuale dei giornalisti.

“La Federazione Nazionale della Stampa italiana organizza una conferenza stampa-manifestazione a Torino nel giorno di apertura dei Giochi olimpici invernali 2006 per spiegare le ragioni che stanno alla base della vertenza contrattuale dei giornalisti.

La categoria ha già effettuato sette giorni di sciopero e la Fnsi ne ha proclamati altrettanti declinando l’invito del governo ad una tregua sindacale durante il periodo olimpico a causa della ribadita indisponibilità degli editori a riaprire il tavolo della trattativa sulla base di proposte praticabili. Per l’iniziativa di venerdì 10 febbraio, alle ore 11, la Fnsi ha chiesto al Toroc – l’organismo organizzatore dei Giochi - la possibilità di utilizzare una sala del Main press center delle Olimpiadi. La Segreteria della Federazione della stampa ha invitato le Associazioni regionali, i gruppi di specializzazione, in particolare l’Unione della stampa sportiva italiana, i sindacati di base della categoria a garantire una elevata partecipazione con delegazioni provenienti da tutta Italia”. I giornalisti italiani potrebbero scendere in sciopero durante le Olimpiadi e prima delle prossime politiche. L'eventualità è stata confermata dal segretario generale della Federazione nazionale della stampa Paolo Serventi Longhi a margine di un incontro a Firenze. ''Il fatto che la Fnsi non abbia firmato la tregua per le Olimpiadi invernali richiesta dal Governo - ha detto Serventi Longhi - non significa che sciopereremo per 25 giorni durante tutte le Olimpiadi. Ma questo evento porterà in Italia migliaia di giornalisti stranieri e noi saremo a Torino per illustrare la nostra vertenza''. La presenza all'inaugurazione delle Olimpiadi sarà un evento importante, ha sottolineato Serventi ''e saremo anche a Sanremo, al Festival, altro grande evento nazionale capace di richiamare media da tutto il mondo''. I giornalisti, sottolinea Serventi, sono una categoria di persone responsabili, ''siamo un sindacato responsabile, ma abbiamo l' esigenza imprescindibile di continuare la mobilitazione e la lotta anche nelle forme più dure. Questo è un momento difficilissimo: non abbiamo segnali formali né informali sulla possibilità di riprendere il tavolo di negoziato. Su questa vertenza è sceso un silenzio assordante ma noi dobbiamo cercare di riportarla sul tavolo delle trattative''. ''E non è una battaglia per qualche decina di euro in più in busta paga - ha concluso Serventi - ma una battaglia per garantire minimi standard di qualità e di dignità per il futuro ai giornalisti dipendenti e ai precari''. (ANSA) Una situazione indecente, sulla quale c'è un silenzio assordante, di cui non si parla né sui giornali né in televisione". Durissimo l'affondo di Franco Siddi, presidente della Federazione nazionale della Stampa Italiana, a proposito della vertenza contrattuale che vede giornalisti ed editori su fronti completamente contrapposti. Nel suo intervento al convegno "Per un welfare della comunicazione", Siddi ha definito i giornalisti "una categoria costretta alla lotta, a dire di no alla "tregua sociale" chiesta sul piano sindacale in concomitanza con le Olimpiadi di Torino perché la controparte ritiene di essere indisponibile ad ogni trattativa. Una vertenza così importante anche per i futuri equilibri dell'informazione - ha proseguito il presidente della Fnsi - viene vissuta male dagli editori, si rivela dirompente per i giornalisti ed è totalmente ignorata dalla politica. C'è bisogno di una nuova convergenza di interessi. Del resto - ha aggiunto - nessuno di noi vuole invadere campi che non gli appartengono". La divisione fra giornalisti ed editori è centrata sullo statuto dell'attività giornalistica e sul recepimento integrale voluto dagli editori della legge 30, che prevede il lavoro interinale, a progetto, in affitto e intermittente, all'interno del contratto. Contro l'applicazione integrale della cosiddetta "legge Biagi" nel contratto di lavoro, i giornalisti organizzeranno una manifestazione nazionale a Torino alla vigilia dell'appuntamento olimpico. (AGI)

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