10 settembre - All’on. Gasparri non è bastato dover ritrattare davanti ad un magistrato i suoi insulti all’Usigrai per apprendere un minimo di educazione. Torna ad offendere e prova addirittura a tutelare – proprio lui – l’autonomia e la dignità dell’informazione del servizio pubblico.
Non ci piace che il Presidente del Consiglio vada in Libia senza una troupe Rai al seguito. Non ci piace che l’on. Prodi risponda così alla disparità di trattamento rispetto all’on. Berlusconi della quale è stato vittima in questi mesi ad opera di alcuni telegiornali del servizio pubblico. All’on. Gasparri consigliamo la lettura dell’articolo di Diamanti su “la Repubblica” di oggi, che dà conto in modo documentato di quanto squilibrata sia stata l’attenzione, in termini di inviati al seguito e di mezzi tecnici per la ripresa, al Prodi oggi capo del governo rispetto a quando il Presidente del Consiglio era Berlusconi. Cosa ne pensa l’on.Gasparri? Anche questo tema dovrebbe entrare nell’esame trasparente dell’operato dei direttori di testata che chiediamo al Consiglio di Amministrazione Rai. A proposito. Il Direttore del Tg1 continua a dire che il sindacato dei giornalisti tace sull’arrivo degli esterni. E continua a mentire. Ripetiamo a suo beneficio quanto già comunicato alle agenzie nei giorni scorsi: “Una logica nuova si affermerà se il vertice Rai saprà guardare con attenzione alle risorse interne di cui questa azienda dispone. Il sindacato lo ripete ad ogni governo aziendale e in ogni legislatura, ben più credibilmente di chi per gli interni si intenerisce solo adesso”. Evidentemente Mimun non ha avuto tempo di leggerlo. Ma va compreso. Lo sappiamo infatti troppo impegnato ad orchestrare la campagna per orientare la scelta del suo successore. RAI: GASPARRI, USIGRAI PROTESTI CON PRODI PER VIAGGIO LIBIA ''Nei giorni scorsi il presidente del Consiglio Prodi si è recato in Libia da Gheddafi e le cronache dicono che al suo seguito ci fosse solo la troupe televisiva di Sky. Nulla da dire sulla professionalità dell'emittente satellitare. Ma come mai gli onnipresenti e sempre urlanti esponenti dell'UsigRai non hanno avuto nulla da ridire sull'esclusione del servizio pubblico della Rai su un evento internazionale?''. E' quanto chiede Maurizio Gasparri, dell'esecutivo di Alleanza nazionale. ''Cosa avrebbero detto i sindacalisti del servizio pubblico - polemizza il deputato di An - se Berlusconi a suo tempo si fosse comportato così? Temo che il guinzaglio che tiene legata a certi gruppi politici un'organizzazione come l'UsigRai sia troppo corto per consentire di esprimere indignazione in certi casi. Che pena questo silenzio. Non hanno nulla da dire queste vestali del pluralismo di fronte a un caso così eclatante? Ogni tanto un gesto di libertà si può fare anche se si porta la museruola''. (ANSA) RAI: MIMUN, HO COSCIENZA A POSTO MA NON SONO PACIFISTA Martedì il Cda della Rai per le nomine importanti, prima tra tutte quella del nuovo direttore del Tg1. Abbiamo intercettato Clemente Mimun, al suo posto di lavoro a Saxa Rubra e all'Ansa il direttore parla senza peli sulla lingua delle telefonate dei politici, dell'invito a Cappon e Petruccioli al Tg1 per parlare delle vicende Rai, del suo stupore per il silenzio del sindacato che non ha invocato, a differenza di altre volte, nomine interne. D: Direttore con che stato d'animo vive queste ore? R: Ho la coscienza a posto. Non a caso ho inviato al vertice Rai i dati, indiscutibilmente ottimi, di 12 anni di lavoro alla guida di Tg2 e Tg1...Ma c'è chi pensa che io abbia sbagliato indirizzo... D: A parte le metafore dicono che non vuole mollare. R: Io prenderò atto di quel che deciderà l'azienda, ci mancherebbe altro. Spero che i vertici Rai sappiano almeno confezionare per il futuro proposte adeguate alla mia storia e a quel che ho dimostrato di saper fare, altrimenti ognun per sé e Dio per tutti... D:...dunque pronto alla battaglia ? R: Sono un pacifico, non un pacifista, rispetto tutti, mi aspetto altrettanto... D: Le piace l'idea della diretta tv del cda della Rai? R: Sarebbe grande radio, o tv, ad alto tasso educativo per i cittadini e a bassissimo costo per l'azienda. Ma è una boutade, le norme non lo consentono e Sandro Curzi non ci ha mai neanche lontanamente pensato...Non mi spiace l'idea, avanzata da qualcuno, che per un criterio di trasparenza, a fine consiglio, i componenti il cda facciano una conferenza stampa congiunta per spiegare come è andata... D: E il Tg1 chiederebbe la diretta? R: No, non è nella nostra tradizione e sarebbe un evidente caso di conflitto d'interesse. Confido sulla vocazione alle dirette del Tg3... D: Posto che è evidente che i direttori dei tg ricevano chiamate da destra e sinistra, D'Alema ha detto che non ha mai telefonato ai direttori dei tg, Fassino rivela, invece, che ha chiamato solo per protestare, mai per chiedere assunzioni. È vero? R: Nessuno dei due chiama per segnalare eventi politici, ci pensano, come è giusto e corretto, i loro uffici stampa. Quando Fassino mi ha telefonato ha usato anche toni alterati e parole volgari...Poichè rispondo a tono, non ci siamo parlati per anni...È vero che, al telefono, non mi ha mai raccomandato nessuno.. D: Il Tg1 ha seguito con lunghi servizi le polemiche sul totonomine, una scelta editoriale, o aziendale? R: Tra i diesse c'è chi se ne è lamentato, quasi che anche dar voce ai dubbi dei loro alleati fosse un caso di lesa maestà. Nei servizi nessun riferimento al mio nome, ma dichiarazioni politiche esplicite e targate da entrambi gli schieramenti. Non è neppure ipotizzabile che i nostri telespettatori debbano conoscere le vicende Rai dai giornali, o dalla concorrenza... D: Ha mai pensato di fare un editoriale sul caso nomine? R: Io faccio editoriali solo quando arrivo ed il giorno del commiato. Ho, piuttosto, invitato sia il Presidente Petruccioli che il Direttore Generale Cappon in studio al Tg1 delle 20 per parlare delle vicende Rai.. D: E al loro diniego? R: Ho confermato loro che, finché il Tg1 lo dirigo io, sono invitati tutti i giorni per spiegare, controbattere a polemiche, raccontare quanto di nuovo si propongono di fare. Senza trucchi e senza inganni..E tutti e due sanno che ho una parola sola! D: È contento del ritorno di Santoro? R: Sono molto curioso di veder quel che saprà inventarsi per confermarsi leader rispetto a Floris..È prevedibile un grandissimo derby tutto a sinistra. Nella Cdl sbaglia chi pensa che Michele abbia solo sete di vendetta..Lui vuole vincere e, secondo me, hanno piu' motivi di temere maggioranza e governo. Gli faccio un sincero in bocca al lupo, la sua grande faziosità mi è mancata. D: Tra poco probabilmente ad essere assente sarà la sua faziosità... R: Questa sorta di lungo addio rischia di essere patetico. Sono vivo, tonico e, comunque andrà, l'avventura della mia vita, anche professionale, continuerà e, spero, sarà ancora ricca di soddisfazioni. D: Cosa l'ha stupita di più in questi giorni? R: Il silenzio assordante dei sindacalisti Rai sulla scelta di esterni per i telegiornali. Negli anni passati fecero le barricate. Ma anche l'omertà di chi blatera spesso sulla necessità di avere la 'patente' per fare la tv e in queste ore fa finta di non vedere, o fa spallucce...Vede i nomi che si fanno sono quelli di ottimi giornalisti. Ma sarebbe giusto dire chiaro e tondo che anche tra quelli della Rai ci sono fior di professionisti. D: Pensa a Caprarica? R: Ce n'è più d'uno. Ci sono brave giornaliste e bravi giornalisti, che parlano diverse lingue, conoscono il galateo ed hanno perfino scritto libri. Vede magari, pur essendo tifosi della sinistra, saprebbero garantirel'equilibrio necessario... D: E perché sono fuori dai giochi ? R: Ammesso che lo siano, forse perché hanno solo una forte identità professionale e politica e poca dimestichezza con altri mondi e altri poteri, che oggi qualcuno definisce dominanti... D: E per Lei che prevede ? R: Dipende dall'azienda, dai suoi vertici e dal cda. Se necessario qualche settimana di riposo, poi se sarà possibile mi ritufferò in una nuova, speriamo, stimolante esperienza professionale. Ma per ora non saprei dire quale. Staremo a vedere...(ANSA).