«La Federazione nazionale della Stampa italiana esprime viva soddisfazione per il rilascio di Cecilia Sala, che dal 19 dicembre scorso era detenuta nel carcere iraniano di Evin senza aver commesso alcun crimine. Il giornalismo, ci teniamo a ribadirlo, non è mai un crimine». Lo afferma Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi.
«Siamo in attesa - aggiunge - di poterla abbracciare e siamo felici perché, dopo 20 giorni, si è conclusa una vicenda che ha tenuto con il fiato sospeso l'Italia, ma soprattutto la famiglia di Cecilia. La Fnsi ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla liberazione della nostra collega».
E su Bluesky, il presidente della Fnsi, Vittorio di Trapani scrive: «Cecilia Sala è libera. Sta tornando in Italia. Finalmente. Oggi è un giorno di festa».
A dare notizia del rilascio della giornalista è palazzo Chigi con una nota diffusa nella mattinata di mercoledì 8 gennaio 2024: «È decollato pochi minuti fa, da Teheran, l'aereo che riporta a casa la giornalista Cecilia Sala. Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi. Il Presidente ha informato personalmente i genitori della giornalista nel corso di una telefonata avvenuta pochi minuti fa».
Anche la Commissione Pari Opportunità della Fnsi esprime «grande felicità» per la liberazione della collega Cecilia Sala, dopo 20 giorni di carcere duro senza nessuna accusa precisa».
Nell'unirsi alla soddisfazione espressa da tutti i componenti della Fnsi con la segretaria Alessandra Costante, «la Cpo - si legge in una nota - ricorda che sono 87 attualmente le giornaliste detenute in tutto il mondo, e delle quali si chiede a gran voce la liberazione, e che sono state 692 negli ultimi cinque anni (fonte Coalition of Women in Journalism). Tutte queste colleghe sono state arrestate solo per aver svolto il loro lavoro. Ancora un affettuoso e solidale abbraccio alla collega Cecilia Sala e a tutta la sua famiglia».
La Commissione lavoro autonomo nazionale della Fnsi «ha vissuto con forte partecipazione la vicenda della collega freelance Cecilia Sala ed esprime soddisfazione per la sua liberazione. Cecilia Sala - scrive la Clan - è una giornalista che affronta coraggiosamente l'onere di una professione che non dà le giuste garanzie economiche e previdenziali, pur di assicurare, con la sua testimonianza diretta, il dovere di verità. A Cecilia va il nostro grazie ed il nostro abbraccio».
La liberazione di Cecilia Sala «è una grande gioia per tutta la comunità dei giornalisti, che ieri ha voluto manifestare la sua solidarietà nel sit-in silenzioso organizzato dall'Associazione Stampa Romana e dall'Ordine dei giornalisti del Lazio; mostrare compattezza e mobilitarsi ogni volta che si colpiscono colleghi che lavorano in condizioni difficili o di estremo pericolo è importante», commenta il segretario di Stampa Romana, Stefano Ferrante, che conclude: «Il valore dell'informazione, la sua centralità per la democrazia va ribadita in ogni occasione».