Le prime adesioni pervenute alla nostra redazione da parte di sindacalisti, esponenti di partito e comitati di redazione di varie realtà nazionali
Assosciazione Stampa Sarda I giornalisti sardi aderiscono allo sciopero di due giorni indetto dalla Federazione nazionale della stampa in seguito alla netta chiusura degli editori della Fieg, dell’Associazione dell’emittenza locale Aeranti-Corallo e dell’Agenzia per il Pubblico impiego Aran nelle vertenze per i rinnovi contrattuali della categoria. L’adesione convinta alla mobilitazione nazionale è stata ribadita nel corso dell’affollata assemblea generale che si è svolta a Cagliari, alla presenza del Presidente della FNSI, Franco Siddi. Un dibattito acceso e partecipato ha messo a fuoco i temi della professione, con particolare riguardo proprio alla vertenza contrattuale e al fenomeno del precariato, che ha assunto, in Sardegna, dimensioni allarmanti, tali da mettere a rischio il sistema di garanzie che tutela l’indipendenza e l’autonomia dei giornalisti. Testimonianze drammatiche sulla condizione dei giornalisti precari, spesso sfruttati e sottopagati, hanno disegnato un quadro che richiede un impegno supplementare del sindacato a tutti i livelli. Al termine dei lavori ha cominciato a prendere forma un coordinamento dei precari che agirà in ambito sindacale per sostenere le iniziative da assumere. Sono state avanzate proposte articolate che il Consiglio direttivo dell’Associazione della stampa esaminerà nella sua prossima riunione per tradurle in un piano di lavoro operativo. Il punto di partenza è fornito dai risultati dell’indagine svolta dalla Commissione precariato dell’Associazione della stampa (illustrati già agli stati generali della categoria, ad Alghero). I giornalisti che lavorano senza contratto, o con contratto a termine e che ricavano dalla professione reddito esclusivo o comunque principale sono, in Sardegna, 240. Il numero dei precari supera il totale dei giornalisti contrattualizzati nelle redazioni e pertanto, pur tenendo conto del tourn over e ipotizzando anche incrementi di organico, è praticamente impossibile che, nel giro di pochi anni, i media esistenti nell’Isola possano assorbire l’intera area del precariato. Dall’insieme delle proposte emerse è possibile tracciare alcune linee di intervento che il sindacato dovrà perseguire, all’interno delle redazioni e all’esterno. Occorrerà procedere a definire le caratteristiche dei giornalisti precari da stabilizzare, individuando, per ogni singola azienda, i criteri di utilizzazione e i bacini prioritari di reperimento professionale, per limitare l’espandersi del fenomeno e riassorbirlo. L’Associazione della stampa ha messo a disposizione dei giornalisti precari lo “sportello free-lance”, già operativo per assicurare assistenza legale e consulenza fiscale e del lavoro. Il sindacato si impegna inoltre a ricercare, con l’Ordine professionale, momenti di collaborazione sempre più stretta, anche allo scopo di fornire tutte quelle informazioni utili ad un corretto inserimento professionale. Un impegno particolare dovrà essere rivolto alla promozione del lavoro giornalistico negli uffici stampa della pubblica amministrazione, con una capillare opera di sensibilizzazione, procedendo, nella perdurante assenza di contrattualizzazione specifica, con gli strumenti disponibili. Dall’assemblea generale dell’Associazione della stampa è partito un invito, pressante, ad un impegno morale di tutti i colleghi pensionati che gestiscono uffici stampa retribuiti di enti pubblici o di società private, affinché rinuncino spontaneamente ai propri incarichi e li mettano a disposizione dei colleghi disoccupati e precari; mentre ai giornalisti contrattualizzati che lavorano nelle redazioni è stata ricordata la norma deontologica che li impegna a non occuparsi di uffici stampa. Il lavoro del sindacato dovrà proseguire anche nella vigilanza sul rispetto delle regole del lavoro giornalistico nelle iniziative editoriali che si avvalgono di contributi pubblici e nel prossima introduzione del “digitale terrestre” che dovrà costituire un’opportunità di crescita del sistema di informazione radiotelevisiva anche a livello regionale. Cagliari, 07 novembre 2005 Nell'esprimere totale e convinta solidarietà ai giornalisti impegnati in una vertenza che pone al centro dell'interesse la libertà degli operatori dell'informazione e delle redazioni per garantire ai lettori un lavoro di qualità, per difendere l'indipendenza e l'autonomia dei giornalisti attraverso il rispetto del contratto e per contrastare il precariato selvaggio e senza regole confermo l'impegno a rilanciare con forza la conferenza regionale dell'informazione. Un appuntamento divenuto ormai irrinunciabile per l'intero settore dell'editoria, quotidiana e periodica, radiotelevisiva, stampata e online della Sardegna anche alla luce dell'importantissima svolta del digitale terrestre, che vede impegnato lo Sdi di cui sono espressione in consiglio regionale e delle prospettive in vista della riscrittura dello statuto di autonomia. Con l'auspicio che il ministro del lavoro intervenga con autorevolezza per convocare le parti per un riavvio delle trattative, intendo promuovere da subito un ulteriore iniziativa affinché la giunta regionale intervenga nei confronti del governo nazionale e l'assessore dell'informazione si faccia interprete delle numerose istanze della categoria, con specifico riferimento ai giornalisti disoccupati e precari, garantendo adeguati finanziamenti alle leggi di settore. Cordiali saluti Maria Grazia Galigaris Consigliere regionale SDI-SU della Sardegna mittente: Gruppo misto SNTP Dominicana se solidariza con periodistas italianos El Sindicato Nacional de Trabajadores de la Prensa de la Repùblica Dominicana expresa su solidaridad y apoyo para con los periodistas italianos y la Federaciòn de la Stampa Italiana, por la imposiilidad de haber llegado a un acuerdo con los empleadores, a pesr de los esfuerzos realizados por la Federaciòn que los agrupa en ese hermano paìs. Ya la Federaciòn de la Stampa Italiana organizò recientemente una huelga para presionar el respeto al derechos de los periodistas, pero eso no fue suficiente para sensibilizar a los patronos, quienes endurecieron aùn màs sus posiciones ya muy conservadoras, y ahora, los dìas 8 y 9 la FINSI se aboca a otra jornada de lucha pacìfica. Solicitamos la solidaridad y el apoyo de todos los sindicatos miembros y amigos de la FIP en todo el mundo para con los compañeros italianos. Ellos merecen todo nuestro cariño y fortaleza en estos momentos cruciales. Asimismo, pedimos a los propietarios, ejecutivos y empleadores de los medios de comunicaiòn y autoridades italianos, a revisar los planteamientos de la FINSI y abocarse a la negociaciòn como la vìa màs viable para solucionar los problemas. Llamamos a la razòn de los empleadores, al sentido comùn y a la sensibilidad humana, soial y laboral para lograr una mejor convivencia en este mundo ya de por sì bastante convulsionado. Por el Comitè Ejecutivo Nacional del SNTP Olivo De Leòn, secretario General Miembro del Comitè Ejecutivo de la FIP Chers camarades, Au nom du SNJ-CGT, nous vous apportons toute notre solidarité. Nous espérons que le mouvement de grève des journalistes italiens vous permettra de sortir victorieusement des négociations avec les patrons de presse italiens. Nous sommes très attentifs à ce qui se passe chez vous et nous vous prions de transmettre à tous nos confrères et à toutes nos consoeurs nos fraternels encouragements. Bien à vous Avec toute notre amitié. Michel Diard I giornalisti della RCS Periodici esprimono pieno sostegno alla piattaforma della Federazione nazionale della stampa e aderiscono compattamente alle azioni di lotta indette dalla FNSI in seguito alla rottura delle trattative con la Federazione degli Editori per il rinnovo del contratto di lavoro giornalistico. I colleghi dei settimanali - Anna, Domenica Quiz, Io Donna, Il mondo, Oggi, Novella, e Visto - si asterranno dal lavoro per tre giorni allo scopo di far mancare le testate in edicola. Nelle redazioni dei mensili, è stato deciso di modulare la mobilitazione in funzione degli effetti che riesce a produrre. Pertanto, le redazioni delle testate in chiusura si asterranno dal lavoro un numero di giorni sufficiente (da tre a quattro) a ritardare l'arrivo dei giornali in edicola, mentre nelle testate dove le chiusure sono ormai alle spalle i colleghi scenderanno in sciopero alla prossima tornata, accorpando l'intero pacchetto. Infine, alcune redazioni hanno optato per la devoluzione a favore dei giornalisti dei settimanali dell'azienda. Il Comitato di Redazione Rcs Periodici Cinisello Balsamo, 8 novembre 2005 L’Assemblea dei giornalisti di VNU BPI, riunitasi in data odierna, ha deciso all’unanimità l’adesione alle iniziative di lotta indette dalla FNSI nell’ambito della vertenza per il rinnovo del CNLG. Pertanto il Cdr di VNU BPI indice una serie di giornate di sciopero. Le astensioni dal lavoro interesseranno inizialmente le redazioni dell’Area Trade e del Cluster Pubblicità Italia, nei giorni di mercoledì 9 e giovedì 10 novembre. Le modalità di sciopero delle altre testate verranno comunicate al momento opportuno. Per il Cdr Monica Bozzellini L’assemblea dei redattori de IL MATTINO, alla luce del comunicato della società editrice IL MATTINO SpA, diffuso e affisso nelle bacheche di tutte le sedi aziendali, sottoscritto nei fatti dal Direttore Responsabile, proclama per oggi, 7 novembre 2005, una giornata di sciopero per impedire l’uscita del giornale dell’8 novembre 2005. La comunicazione dell’Editore, oltre a rappresentare una chiara provocazione nel normale andamento dei rapporti sindacali in un momento di massima tensione nell’ambito della vertenza nazionale per il rinnovo del contratto di lavoro, appare una palese violazione alla regolare programmazione del lavoro settimanale di singoli settori redazionali e rappresenta, inoltre, una inequivocabile invasione nell’organizzazione del lavoro giornalistico che il CNLG affida al direttore responsabile come prerogativa esclusiva. Tutto ciò giunge dopo una precedente violazione al CNLG con la soppressione, unilateralmente decisa dall’editore, del regime di riposo compensativo per il lavoro domenicale per quei redattori che, da anni, ne usufruivano. Napoli 7 novembre 2005 Approvato dall’assemblea del 7 novembre 2005 convocata ad horas VOTANTI 93 70 voti favorevoli 16 voti contrari 7 astenuti Il Cdr de "Il Corriere dell'Umbria" ha reso noto che l'assemblea dei redattori ha approvato all'unanimità il seguente documento dell'Associazione Stampa Umbra che è stato pubblicato questa mattina a pagina 14 dello stesso giornale. Perugia, 7 novembre 2005 I giornalisti umbri sono chiamati a dare una nuova e forte risposta unitaria al permanere del grave atteggiamento di chiusura della Fieg, dell’Aeranti-Corallo e dell’Aran nella trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro che ha costretto la Fnsi a proclamare gli scioperi dell’otto, del nove e del dieci novembre 2005. I troppi no degli editori fanno evidentemente parte di una strategia pregiudiziale che mira a stravolgere le regole, l’autonomia e la qualità della professione usando il precariato, la riduzione delle garanzie nei rapporti di lavoro, la delocalizzazione delle produzioni, la perdita della centralità delle redazioni. Gli editori ancora una volta faranno di tutto per contenere gli effetti di uno sciopero che hanno provocato utilizzando coloro (per fortuna in numero esiguo e decrescente) che ritengono gli interessi della controparte prevalenti su quelli della categoria e della professione. Per questo l’Asu richiama tutti gli iscritti alla coerenza e invita i cdr e i fiduciari di redazione a vigilare sulle eventuali violazioni dei vincoli associativi. Prodotti dequalificati, che tradiscono il rapporto di fiducia con i lettori, eventualmente sul mercato, nulla toglieranno comunque alla legittimità dell’azione sindacale e al valore della sua riuscita. La posta in gioco la ritroviamo tutta nelle cause della rottura delle trattative: a) aumenti salariali inconsistenti; b) disponibilità a discutere della flessibilità soltanto per le questioni che la stessa legge 30 demanda alla trattativa tra le parti; c) per collaboratori, lavoro autonomo e freelance la Fieg non si riconosce controparte; d) l’Associazione delle emittenti locali Aeranti-Corallo resta ferma sulle sue posizioni più intransigenti a cominciare da quello sull’orario di lavoro; e) l’Aran, per gli uffici stampa, non ha neppure risposto alla proposta di avviare un confronto. Cari colleghi con la vostra adesione allo sciopero darete un contributo sostanziale alla rimozione degli ostacoli che impediscono alla Fnsi di far valere nel contratto di lavoro le garanzie per la salvaguardia dei principi fondanti della nostra professione. Il Consiglio Direttivo dell’Asu L’Unione nazionale giornalisti pensionati di fronte all’atteggiamento di chiusura della Fieg sulla vertenza contrattuale ribadisce la totale adesione dei suoi iscritti alla lotta delle redazioni costrette oggi di nuovo a scendere in sciopero. Gli editori confermano di volere stravolgere le regole che hanno governato la categoria negli ultimi decenni, tenendosi le mani libere da ogni cogente normativa di garanzia per gli operatori dell’informazione. Il sistema dell’editoria italiana non può, nell’anno di grazia 2005, chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie, rifiutando il dialogo con il sindacato per trovare insieme le soluzioni idonee a salvaguardare per gli anni avvenire l’esistenza della libera stampa e le condizioni di vita dei lavoratori di tutti i giornalismi. L’Ungp è vicina ai colleghi più giovani che respingono un futuro di sempre maggiore precarietà, si preoccupa degli effetti disastrosi che la flessibilità più spinta del mercato del lavoro giornalistico potrà provocare, ritiene che sia indispensabile per Fieg e Fnsi tornare subito al tavolo negoziale affrontando realisticamente i nodi da sciogliere, ricercando l’accordo e non lo scontro, dimostrando concretamente la volontà di raggiungere un’intesa valida (transitoria o definitiva), tenendo conto delle aspettative della categoria ( anche quelle dei giornalisti pensionati) e dell’interesse generale del Paese ad avere ogni giorno una informazione senza condizionamenti, indipendente e pluralistica. Milano, 9 novembre 2005 Le redazioni di Marie Claire e Marie Claire Maison, edizioni H.M.C. Italia, dopo l’assemblea di oggi, mercoledì 9 novembre 2005, in appoggio alle mobilitazioni della categoria dovute alla rottura del tavolo delle trattative Fieg-Fnsi sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro giornalistico, hanno deciso e votato di devolvere una giornata di lavoro ai colleghi dei settimanali Hachette Rusconi che hanno aderito agli scioperi. Esprimono inoltre assoluta solidarietà nei confronti di tutti i giornalisti che in questi giorni stanno scioperando e partecipando alle forme di lotta indicate dalla Fnsi e saranno pronte a intervenire nei modi di volta in volta stabiliti qualora la vertenza contrattuale lo richieda. Ribadiamo ai lettori che la mobilitazione nazionale dei giornalisti è volta anche a difendere il diritto a una corretta e libera informazione. Il CdR HMC Italia I lavoratori di Radio Popolare aderiranno il 9 e 10 novembre allo sciopero proclamato dalla FNSI per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto da oltre un anno. Il sindacato dei giornalisti si oppone all’applicazione senza garanzie della legge 30, cosiddetta Biagi, e delle nuove norme sui contratti a termine che di fatto aumentano il precariato e indeboliscono l’autonomia professionale dei giornalisti. Le trattative sono interrotte, e dall’ultima astensione del lavoro sono aumentati i segnali di chiusura degli editori. Lo scontro sull'uso del lavoro precario nelle redazioni accomuna le vertenze della Fnsi su più tavoli: con la Fieg - editori della carta stampata; con l’Aran - agenzia del governo che tratta per gli uffici stampa; con l'Aereanti-Corallo - associazione delle emittenti radiotelevisivise private. Gli editori delle radio e televisioni private hanno mostrato inoltre una totale chiusura nei confronti delle proposte del sindacato anche su orario di lavoro, aumenti di stipendio e agibilità sindacale. Le redazioni di Ecoradio ed Econews, all’unanimità, aderiscono allo sciopero indetto dalla federazione nazionale stampa e dal sindacato regionale per mercoledì 8 e giovedì 9 novembre. Riteniamo grave la chiusura degli editori della Fieg, dell’associazione aeranti-corallo e dell’agenzia per il pubblico impiego Aran nelle vertenze in atto per i rinnovi dei contratti di categoria. Giudichiamo scandalosa la decisione della Fieg di non voler trattare minimamente i problemi inerenti i freelance e i collaboratori nonché i colleghi impiegati negli uffici stampa della pubblica amministrazione. Affermiamo che continueremo a far sentire la nostra voce affinché l’associazione delle emittenti locali Aeranti-corallo accetti la piattaforma della Fnsi che migliorerebbe le condizioni di oltre mille giornalisti. le redazioni di Ecoradio e Econews TELEPACE ROMA PARTECIPA ALLO SCIOPERO NAZIONALE PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO DEI GIORNALISTI. Per sottolineare la necessità della difesa della dignità del lavoro giornalistico e della qualità della informazione la redazione Romana di Telepace dopo aver parteciapto in toto agli scioperi di giugno e di ottobre partecipa unanimamente allo sciopero del 9 e 10 novembre 2005 , certa dell’ urgenza di un riconoscimento della specificità della professione giornalsitica a fronte dei continui attacchi al ruolo e alla dingità del nostro mestiere. Anche il Comitato di Redazione dell'Ufficio Stampa del Comune di Roma sostiene la mobilitazione dei giornalisti indetta dalla FNSI per le giornate dell'8, 9 e 10 novembre. "Il Cdr dell'Ufficio Stampa del Comune di Roma - recita una nota diffusa oggi - rinnova il proprio convinto sostegno alla FNSI nella trattativa che la vede contrapposta alla FIEG per il giusto riconoscimento delle richieste avanzate nella piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro giornalistico. La redazione del Televideo diramerà per le giornate dell'8 e 9 novembre le proprie note iornalistiche in forma ridotta e senza i consueti spazi di approfondimento". "Il Cdr - conclude il comunicato - esprime inoltre, sin da ora, il proprio sostegno verso ogni iniziativa che la Federazione vorrà intraprendere per il riconoscimento dei diritti di tutti i giornalisti e per favorire lo sblocco immediato delle trattative in corso". (OMNIROMA – 7 novembre 2005) I Comitati di redazione e gli addetti stampa degli uffici stampa della Giunta e del Consiglio della Regione Lazio aderiscono allo sciopero proclamato dalla FNSI nelle giornate di martedì e mercoledì 8 e 9 novembre. Due giorni di silenzio per farci sentire affinché i diritti per la qualità e la libertà d’informazione non siano violati. I CdR della Regione Lazio auspicano che le Regioni si avvalgano della loro potestà legislativa per mettere in atto tutte quelle politiche mirate alla stabilizzazione delle professionalità giornalistiche precarie che da anni nella Pubblica Amministrazione svolgono il lavoro giornalistico garantendo un’informazione istituzionale di qualità. Oltre alle posizioni assunte dalla FIEG contro ogni tutela del lavoro giornalistico, i giornalisti che operano negli uffici stampa si trovano ancora in una condizione di “limbo” per la mancata risposta dell’ARAN alla richiesta di apertura delle trattative per il contratto dei giornalisti che lavorano nella Pubblica Amministrazione. Nonostante la recente sentenza del Tribunale del lavoro di Roma contro l’ARAN che ha sancito la legittimità del sindacato di categoria di sedersi al tavolo per stipulare un contratto, così come previsto dalla Legge 150/2000, della trattativa ancora non c’è traccia. Con la presente si comunica che il nostro giornale la Discussione aderisce allo sciopero dei giornalisti nei giorni di martedì 8 e mercoledì 9 p.v. Il Direttore Responsabile Alfredo Romano Con la presente si comunica che il nostro giornale Il Quotidiano Sociale aderisce allo sciopero dei giornalisti nei giorni di martedì 8 e mercoledì 9 p.v. Il Direttore Responsabile Franco Insardà L'assemblea di redazione di "TG 2000" e "TG Lazio" ha deciso, a maggioranza di aderire allo sciopero indetto dalla FNSI mercoledì 9 e giovedì 10 novembre per quanto riguarda il settore radio televisivo. L'astensione dal lavoro è stata rinnovata a poco più di un mese dal precedente sciopero per "l'atteggiamento di netta chiusura degli editori" a raggiungere un accordo nella vertenza per i rinnovi contrattuali della categoria. Distinti saluti Il Cdr Il direttore Antonio Sorbo, la redazione e i collaboratori del quotidiano telematico Altromolise.it aderiscono allo sciopero indetto dalla FNSI per il rinnovo del contratto di lavoro dei giornalisti. Invitano anche gli altri giornalisti molisani, almeno per una volta, ad aderire compatti allo sciopero. Altromolise.it Anche la redazione di Radio Lombardia aderisce allo sciopero indetto per il mancato rinnovo del contratto Aeranticorallo-Fnsi, scaduto da oltre un anno. Così come avevano fatto per le tre precedenti giornate di agitazione, i giornalisti della redazione si asterranno dal lavoro mercoledì 9 e giovedì 10 novembre. Gianni Montesano (PDCI) ''I Comunisti italiani esprimono la piena solidarietà con i giornalisti alla vigilia dello sciopero indetto dalla Fnsi''. Lo dichiara il responsabile informazione Pdci Gianni Montesano. ''Anche il mondo dell'informazione viene investito in pieno dal lavoro precario e dal tentativo di frantumare i diritti del lavoro. Il precariato e la flessibilità selvaggia - aggiunge - oltre a ledere la dignità dei lavoratori, diminuiscono l'autonomia e l'indipendenza delle redazioni che dovrebbe essere il fulcro dell’attività giornalistica. Ci auguriamo che all'interno dell'Unione i temi della lotta alla precarietà divengano parte fondante del programma di governo a partire dall'abolizione della legge 30''. (ANSA – 7 novembre 2005). Marco Rizzo (PDCI), ''Bene fanno i giornalisti a scioperare contro la precarietà selvaggia che si vorrebbe imporre loro per legge. Si tratta di uno sciopero giusto e più che mai opportuno: sono loro vicino''. Lo afferma Marco Rizzo, capo della delegazione dei Comunisti italiani al Parlamento europeo. Secondo Rizzo ''è infatti inaccettabile lasciare che in settori nevralgici per la democrazia, come è quello dell'informazione, qualcuno pensi di utilizzare o possa servirsi del precariato al fine magari di tentare di 'influenzare' la notizia. Vanno rispettati i diritti e la dignità di una categoria che con grande senso di responsabilità sta portando avanti il proprio lavoro e che - conclude Rizzo - è a contatto con i nervi scoperti della democrazia''. (ANSA – 7 novembre 2005) Emilio Miceli (SLC-CGIL) ''In relazione alle ulteriori iniziative di sciopero dei giornalisti rese necessarie a fronte della nuova interruzione delle trattative per il rinnovo del loro contratto di lavoro, la Segreteria di Slc-Cgil esprime nuovamente la propria solidarietà alla Fnsi considerando che il tema oggetto dell'azione sindacale è ancora incentrato contro l'applicazione della legge 30 voluta dalla Fieg e i processi di destrutturazione dei rapporti di lavoro che essa determina''. E' quanto sottolinea in una nota Emilio Miceli, segretario generale Slc-Cgil. La segreteria del sindacato, conclude Miceli, ''impegna le proprie strutture a vigilare affinché non si verifichino comportamenti aziendali tesi a ridurre la riuscita delle iniziative sindacali''. (ANSA). www.centomovimenti.com non verrà aggiornato fino a giovedì mattina a causa dello sciopero proclamato dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana per protestare contro il mancato accordo sul contratto di lavoro con la Federazione degli editori. Comunico che intendo aderire allo sciopero nazionale proclamato per domani 8 e mercoledì 9 novembre 2005. Un saluto Franca Protti Settore Relazioni Esterne e Comunicazione Ufficio Stampa La redazione di Ateneonline, testatata giornalistica dell'Università di Palermo, riunitasi in assemblea in data odierna, ha deciso di aderire alle due giornate di sciopero indette dall'Fnsi per i quotidiani telematici. L'astensione dal lavoro è dovuta all'interruzione delle trattative con la Fieg per il rinnovo del contratto di lavoro. Gli studenti della Scuola di giornalismo ritengono che il rinnovo del Cnlg rappresenti un momento importante nella vita della categoria e chiedono che il nuovo contratto costituisca soprattutto una grande carta delle regole a tutela dei diritti sistematicamente violati soprattutto nelle realtà più piccole della nostra regione. Palermo 7/11/05 La redazione di Ateneonline Il Cdr del "Corriere Romagna" è lieto di comunicare che la proposta di aderire alle due giornate di sciopero indette dalla Fnsi ha ottenuto l'adesione del 98% dei giornalisti contrattualizzati nella testata edita dalla Cooperativa editoriale giornali associati. Nel tardo pomeriggio la direttrice della testata Maria Patrizia Lanzetti renderà nota l'impossibilità di portare in edicola al giornale. E' un buon risultato ottenuto sulla base dell'ampliamento della piattaforma contrattuale, ma anche scusate l'autoreferenzialità per una più incisiva azione di persuasione adottata dal Cdr, alla luce di un quadro di grande intransigenza prospettata dal Consiglio dell'Aser nell'ultima sua riunione. Una intransigenza che ha creato anche malumori, è vero, ma che evidentemente ha determinato una sua particolare riflessione all'interno dei giornalisti del Corriere Romagna. Sull'edizione di domani del "Corriere Romagna", il Cdr riporterà il testo del comunicato della Fnsi che motiva lo sciopero. Cordiali e fraterni saluti: Pietro Caruso (Cdr Corriere Romagna) IL CORRIERE DEL GIORNO ADERISCE ALLO SCIOPERO L'assemblea dei giornalisti soci della Coop. 19 Luglio, editrice del Corriere del Giorno, hanno deciso all'unanimità di aderire a una delle due giornate di sciopero indette dalla Fnsi. Pur essendo in cooperativa, e quindi sommando su di sè entrambi i ruoli, i giornalisti del Corriere del Giorno hanno inteso dare in questo modo un segnale di condivisione della vertenza della Fnsi e di solidarietà all'intera categoria. Il Corriere del Giorno non sarà in edicola giovedì 10 novembre. Il Direttore Corriere del Giorno: "Ecco perchè scioperiamo" Il Corriere del Giorno di domani pubblicherà questo intervento relativo allo sciopero per il contratto dei giornalisti italiani. Giuseppe Mazzarino Vicepresidente Assostampa Puglia --------------------- Cara lettrice, caro lettore, ancora una volta, in questi giorni non troverai in edicola i tuoi quotidiani, non vedrai in tv i tuoi telegiornali se non nella forma ridotta di "finestre informative" (stessa cosa per radio, giornali on line e persino informazioni via telefonino). Ancora una volta i giornalisti italiani sono costretti ad uno sciopero, pesante per te, che hai diritto ad essere informato, pesante per tutti noi, che vogliamo continuare ad esercitare il nostro diritto e dovere di informare (fra parentesi, è pesante anche per i nostri bilanci familiari). Purtroppo, non abbiamo altri mezzi per indurre la controparte, gli editori, a trattare seriamente su un contratto scaduto ormai da tempo e per far sapere a tutta l'opinione pubblica quali gravissimi rischi stia correndo la libertà di informare e di essere informati nel nostro Paese. Lo scontro non è economico, anche se i nostri stipendi hanno perso in questi ultimi anni - come purtroppo troppe altre categorie - molto potere di acquisto, e anche se il nostro lavoro si svolge spesso, con grave sacrificio, di notte e di domenica. Lo scontro è sulle garanzie. Capiamoci, al di fuori dei tecnicismi o delle spesso complicate norme contrattuali. Se voi acquistate in edicola una copia del Corriere del Giorno o della Gazzetta del Mezzogiorno o di Quotidiano di Puglia o di Taranto Sera - per rimanere a ormai ben radicati quotidiani pugliesi - vi aspettate di trovare l'analisi, la spiegazione, i retroscena e i commenti su fatti che riguardano in primo luogo la comunità tarantina e pugliese; poi di leggere una interpretazione di fatti e notizie italiani, comunitari ed internazionali, elaborata con il cuore ed il cervello in Puglia, da giornalisti che vivono nella nostra realtà ed esprimono un punto di vista specifico della testata e del territorio. Un giornale non è solo un "bollettino" di fatti o un collage di notizie. Ha un'anima ed una identità: quella della sua redazione, del gruppo di persone che ci lavora, del territorio di cui rappresenta le esigenze e gli interessi. La Federazione degli Editori vuole invece mano libera nello smantellamento delle redazioni, nei trasferimenti, nella abolizione delle specificità, delle mansioni, delle qualifiche. Vuole poter fare un quotidiano locale pugliese le cui pagine siano state magari pensate, disegnate e scritte in base a comunicati stampa da un giornalista precario che lavora a Bolzano o a Sassari (è un caso estremo ma non è una estremizzazione). Se voi comprate un vino a denominazione d'origine controllata (un Primitivo di Manduria doc, un Lizzano doc, un Martina doc) siete sicuri di aver comprato un vino prodotto in determinati territori e con certi tipi di uva; se comprate un pollo italiano certificato siete sicuri di non aver acquistato un pollo russo o cinese o coreano. Se passano certi progetti degli editori, domani potreste comprare una Gazzetta del Mezzogiorno o un Quotidiano fatti a Catania o ad Aosta, a Napoli o a Roma; e per di più fatti da giornalisti precari, esposti al ricatto di perdere anche il misero guadagno che vien loro concesso se chiedono di lavorare non più delle ore previste dai contratti e dalle leggi; o se chiedono di scrivere solo cose delle quali siano convinti, che hanno verificato, prive di contaminazioni con la pubblicità (che è una cosa seria e buona, ma che dev'esser fatta dai pubblicitari, non dai giornalisti). Insomma, stiamo scioperando a salvaguardia dei nostri diritti (diritti, non privilegi!) ma anche e soprattutto a salvaguardia di una informazione sempre più libera da condizionamenti, sempre più professionalizzata, qualificata, specializzata; sempre più credibile e vicina ai lettori e al territorio. In questo quadro, comprendiamo ed elogiamo il grande sacrificio dei giornalisti di testate in cooperativa, che pur essendo editori di se stessi scioperano con tutti noi per la salvezza della libertà di stampa. A questi colleghi ogni giorno di sciopero costa molto di più che non una giornata di stipendio. Grazie di cuore, quindi, colleghi ed amici del Corriere del Giorno, per aver aderito allo sciopero. Lettori, fateci sentire la vostra solidarietà. Quanto alla classe politica, distratta da temi per carità importanti, può continuare a far finta di non essersi accorta che in ballo non ci sono solo gli stipendi e le norme contrattuali dei giornalisti ma anche la libertà, il pluralismo e la credibilità di tutta l'informazione italiana? Aspettiamo allora un cenno anche dalle istituzioni: non si vive di sola legge elettorale o di legge ex Cirielli... ------------------------------------------------------- Greco: "Allo sciopero aderiscono anche i giornalisti de L'ATV" La nostra redazione ha deciso di aderire allo sciopero nazionale dei giornalisti a causa dell'atteggiamento di netta chiusura degli editori della Fieg per i rinnovi dei contratti di categoria. In particolare, per quanto riguarda la legge 30 relativa alla flessibilità del mercato del lavoro e la mancanza di qualsivoglia garanzia per lavoratori autonomi, free lance e collaboratori. Pur esprimendo ai colleghi di tv nazionali e carta stampa, condivisione e massima solidarietà, i giornalisti de L'ATV rivendicano al contempo, pari dignità e maggiore attenzione verso problematiche che dovrebbero coinvolgere l'intera categoria e non, al contrario, solo ed esclusivamente colleghi che possono contare comunque su un paracadute contrattuale e professionale. Per queste ragioni, domani e dopodomani, il telegiornale de L'ATV andrà in onda in forma ridotta nelle edizioni delle ore 14.15 e 20.15. Antonio Greco direttore responsabile L'ATV ------------------------------------------------------- ADERISCONO ALLO SCIOPERO I COLLEGHI DI SENZACOLONNE, UFFICIO STAMPA DELLA GIUNTA REGIONALE E DEL COMUNE DI ANDRIA, LAPENDA ------------------------------------------------------- Adesioni allo sciopero da parte dei colleghi dell'Ufficio stampa del Comune di Andria Si porta a conoscenza dei Colleghi che i giornalisti professionisti dipendenti del Comune di Andria, presso l'Area Comunicazione - Ufficio Stampa, Vincenzo Cassano e Vincenzo Rutigliano, aderiranno alla mobilitazione indetta dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana per le vertenze per i rinnovi contrattuali della categoria. Vincenzo Cassano ------------------------------------------------------- Lapenda: "Lo sciopero però non diventi un giorno di corta o di ferie" Voglio augurarmi che l'adesione allo sciopero previsto per domani e mercoledi' non si trasformi nell'occasione per usufruire di qualche giorno di ferie o qualche corta. E proprio sull'assenza per ferie e corte nei due giorni di sciopero sarebbe opportuno che il sindacato sia vigile e attento. Massimo Lapenda ------------------------------------------------------- I giornalisti di Senzacolonne aderiscono allo sciopero I redattori di Senzacolonne - Quotidiano del Salento aderiscono allo sciopero indetto dalla Fnsi. La redazione di Senzacolonne Redazione SENZACOLONNE ------------------------------------------------------- I giornalisti del Servio stampa della Giunta regionale aderiscono allo sciopero I giornalisti del Servizio stampa della Giunta regionale pugliese aderiscono allo sciopero proclamato dalla Fnsi, condividendo del tutto la piattaforma di rivendicazione per il rinnovo del contratto indicata dal sindacato. Servizio stampa Giunta regionale pugliese ------------------------------------------------------- L'ufficio stampa del comune di Taranto aderisce alla protesta Condividendo i motivi della protesta che i giornalisti italiani stanno sostenendo nel confronto con a Federazione degli editori per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, i giornalisti dell'Ufficio Stampa del Comune di Taranto - che pure non hanno motivi di contrapposizione col datore di lavoro, estraneo alla Fieg - aderiscono allo sciopero indetto dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana, astenendosi - nell'espletamento dei compiti istituzionali - dall'assumere iniziative che possano penalizzare i colleghi dell'Informazione in sciopero. Pino Galeandro ------------------------------------------------------- Pargoletti: "Solidale con i colleghi in sciopero" Associandomi all'iniziativa di protesta dei giornalisti italiani che si stanno battendo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, esprimo solidarietà a tutti i colleghi in sciopero. In qualità di giornalista attualmente impiegato nell'ufficio stampa di un ente pubblico mi limiterò, per la giornata odierna e quella di domani, a svolgere la mia attività istituzionale senza però assumere iniziative personali che possano in qualche modo penalizzare l'azione di lotta della nostra categoria. Saluti Sergio Pargoletti La Federazione Nazionale RdB-CUB esprime la massima solidarietà al Vostro Sciopero contro la legge 30, per la difesa dei diritti, del Contratto Nazionale, per veri Aumenti salariali e per la difesa dell'Autonomia dell'Informazione. Le motivazioni della Vostra protesta su questi temi, che attraversano tutto il mondo del lavoro, sono pertanto assolutamente condivisibili. Fraterni saluti. Roma 7 novembre 2005 FEDERAZIONE NAZIONALE Rdb-CUB Domenico PROVENZANO Aderisco convinto. Mauro Pardini Ufficio stampa Comune Calcinaia Sono un dipendente del Comune di Milano, per il momento pur condividendo la lotta non posso parteciparvi, perchè 1. non faccio ancora parte del settore comunicazione e 2. perchè l'attività è demandata all'esterno con varie consulenze. Un appoggio ideale, nell'attesa di essere la prossima volta dei vostri. In culo alla balena e crepi il lupo, Maurizio Battello Vi comunico che nelle giornate di martedì 8 novembre e mercoledì 9 novembre sarò assente, per aderire simbolicamente allo sciopero proclamato dalla Federazione Nazionale della Stampa per il rinnovo del contratto. Lo sciopero riguarda anche i giornalisti degli Uffici Stampa che protestano per riaffermare i propri diritti violati da Aran ed editori. In particolare i colleghi degli uffici stampa pubblici- tra i quali mi riconosco, e penso che il problema riguardi anche la mia collocazione professionale- sono in attesa da almeno tre anni dell'avvio della trattativa con l'agenzia di contrattazione del pubblico impiego per la definizione del loro profilo professionale, come afferma la legge 150/2000. Cordiali saluti Maria Luisa Pasquale Comune di Bologna Ufficio Stampa Reggio Calabria, 07.11.2005 Domani e dopodomani, martedi 8 e mercoledi 9 novembre, l’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Calabria non effettuerà alcun servizio giornalistico per la totale adesione dei redattori dell’Ufficio allo sciopero proclamato dalla Federazione Nazionale della Stampa d’intesa con la Consulta delle Associazioni Stampa e la Commissione Contratto. I giornalisti dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Calabria rendono nota, infatti, la loro convinta adesione alle decisioni assunte dalla Fnsi in merito alla vertenza contrattuale. I giornalisti dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Calabria, confermano, unanimemente, la loro disponibilità per ogni opportuna iniziativa che la FNSI deciderà di intraprendere nel prossimo futuro. L’Ufficio Stampa I giornalisti dell'ufficio stampa della Giunta regionale della Campania Pasquale de Simone (consigliere nazionale Fnsi) e Saverio Russo comunicano la propria adesione allo sciopero indetto dalla Federazione per i giorni 8 e 9 novembre 2005. Bologna, 8 novembre 2005 Al FNSI All'Aser All'Ordine dei Giornalisti Emilia Romagna Come giornalista responsabile dell'ufficio stampa della Provincia di Bologna e componente del GUS Emilia-Romagna aderisco con convinzione ai due giorni di sciopero indetti dalla FNSI. Tuttavia, ritengo che una riflessione particolare sulla condizione di noi giornalisti degli uffici stampa ancora dipendenti pubblici vada svolta, in quanto, non solo siamo in attesa da tre anni dell'applicazione del contratto giornalistico come giustamente viene ricordato, ma proprio in questi tre anni abbiamo ripetutamente dovuto scioperare per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, vicende peraltro non ancora del tutto concluse e che forse richiederanno altri, costosi, momenti di lotta. Alcune autorevoli ministeriali dichiarazioni che ci accomunano alle auto blu, infatti, non ci fanno ben sperare. Mi auguro pertanto che questa complessa e doppiamente penalizzante situazione riceva al più presto specifica attenzione da parte della FNSI e che vengano individuate forme di lotta che, senza ledere l'unità della categoria dei giornalisti, alla quale ci sentiamo a pieno titolo di appartenere, tengano conto di questa particolare situazione transitoria (si spera) in cui ci troviamo. Roberto Olivieri Responsabile ufficio stampa Provincia di Bologna Della Monaca: "Ecco perchè i redattori di TeleRama aderiscono allo sciopero" La redazione di TeleRama ha scelto di aderire allo Sciopero Nazionale dei Giornalisti che da mesi conducono la loro vertenza sindacale per il rinnovo del Contratto Nazionale di categoria. Esprimendo vicinanza professionale, ai colleghi della carta stampata e dell'emittenza locale, condivisione e solidarietà, la redazione di TeleRama rilancia anche la partita dei giornalisti dell'emittenza locale, rivendicando pari dignità e attenzione verso queste problematiche che riguardano l'intero settore, e non solo i colleghi che allo stato attuale possono contare su condizioni contrattuali e professionali comunque dettati da accordi nazionali. AERANTI - CORALLO, l'associazione che raggruppa gli operatori della emittenza locale, ha chiesto un incremento dello stanziamento relativo alle misure di sostegno per le imprese televisive e radiofoniche locali o, in subordine, quantomeno un ripristino dello stanziamento originario, che dovrebbe ammontare per il 2006 a 95milioni di Euro, contro l'attuale riduzione, dello stesso stanziamento previsto dalla Legge Finanziaria, con un taglio di circa 30milioni di Euro. I redattori di TrNews si augurano che la mobilitazione unitaria possa contribuire a sensibilizzare il mondo politico-istituzionale sull'importanza di un settore vitale, quale l'emittenza locale, per il mantenimento del pluralismo informativo. Per queste ragioni, le edizioni odierne del telegiornale di TeleRama andranno in onda in forma ridotta e senza servizi filmati, nei consueti appuntamenti in diretta delle 14.30, delle 18, delle 20.30 e delle 23. Gabriella Della Monaca Direttore Responsabile TrNews ------------------------------------------------------- Cdr di Telenorba: "Aderiamo allo sciopero" Il comitato di redazione di Telenorba rende noto che i giornalisti della testata hanno aderito allo sciopero di due giorni proclamato dalla FNSI, condividendone modalità e motivazioni. Cdr Telenorba ------------------------------------------------------- Anche la redazione di TGBlu aderisce allo sciopero La Federazione nazionale della stampa italiana ha indetto uno sciopero pesante, che corrisponde alla pesante situazione riguardante il rinnovo del contratto dei giornalisti, la regolamentazione del lavoro autonomo e la flessibilità del lavoro che sta impegnando la Fnsi con la Federazione degli editori italiani di giornali e con l'associazione Aeranti-Corallo. La redazione del TGBlu - emittente di Foggia - aderisce allo sciopero: oggi e domani saranno assicurate due sole finestre informative alle ore 14 e alle 20:30, della durata di circa cinque minuti. Nella televisione locale della provincia di Foggia dove di più e meglio sono rispettati i contratti, si sciopera anche per coloro che, oggi e domani, non scioperano o sono costretti a non scioperare. La redazione di TGBlu LA SENTINELLA DEL CANAVESE IN SCIOPERO La redazione del bisettimanale La Sentinella del Canavese aderisce allo sciopero proclamato dalla Fnsi per il mancato rinnovo del contratto. I redattori si asterranno dal lavoro nelle giornate di venerdì 11 e sabato 12 novembre. ASTI, "LA NUOVA PROVINCIA" SCIOPERA Mercoledì la redazione de La Nuova Provincia di Asti ha aderito in modo compatto e totale allo sciopero nazionale indetto dalla Fnsi. Nessun giornalista contrattualizzato e nessun collaboratore ha messo piede in redazione. L'edizione di venerdì è stata conseguentemente ridotta di sei pagine. La redazione ha un discreto numero di collaboratori ai sensi della Legge Biagi e sta predisponendo un piano di riorganizzazione del lavoro che sarà presentato quanto prima agli editori.