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Contratti 14 Mar 2006

L’Assostampa ed i Comitati e Fiduciari di redazione dell’Emilia-Romagna invitano la Fnsi a proseguire le azioni di lotta: “Gli editori mirano a smantellare il contratto di lavoro e a minare la libertà e l’autonomia dell&rsq

Il Consiglio direttivo dell'Associazione stampa dell'Emilia-Romagna (Aser), riunito con la Consulta dei comitati e fiduciari di redazione, invita la Fnsi a proseguire le azioni di lotta intraprese contro l'ottusa chiusura degli editori, che da oltre un anno rifiutano di aprire la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, ricordando che la posta in gioco non è solo economica, ma riguarda soprattutto le regole che disciplinano la nostra professione.

Il Consiglio direttivo dell'Associazione stampa dell'Emilia-Romagna (Aser), riunito con la Consulta dei comitati e fiduciari di redazione, invita la Fnsi a proseguire le azioni di lotta intraprese contro l'ottusa chiusura degli editori, che da oltre un anno rifiutano di aprire la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, ricordando che la posta in gioco non è solo economica, ma riguarda soprattutto le regole che disciplinano la nostra professione.

Gli editori, infatti mirano a smantellare l'istituto contrattuale e a minare la libertà, l'indipendenza e l'autonomia dell'informazione. E che non si tratta di una questione economica lo ha implicitamente ammesso la stessa Fieg che nei giorni scorsi - dopo averlo sempre negato di fronte al sindacato - ha sbandierato l'ottima salute delle aziende editoriali che migliorano, e di parecchio, i propri utili. Ciò avviene con il contributo determinante, ma non riconosciuto, dei giornalisti. Il Consiglio direttivo dell'Aser e la Consulta dei comitati e fiduciari di redazione sottolineano l'efficacia e l'ottima riuscita delle manifestazioni organizzate a Torino e a Sanremo a sostegno della vertenza, e ritengono lo sciopero arma insostituibile per arrivare all'apertura del negoziato, da utilizzare anche in campagna elettorale. L'Aser e la Consulta denunciano, infine, l'arroganza della Fieg che non ratifica la riforma dell'Inpgi, peraltro approvata dai propri rappresentanti in consiglio di amministrazione, con il chiaro scopo di recare un danno al nostro ente di previdenza e a tutta la categoria. Queste forme di ritorsioni sono inaccettabili.

@fnsisocial

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