Sono consapevole "della criticità rappresentata per i giornalisti dal precariato e dall'umiliazione di un contratto sospeso quasi a tempo indeterminato". Lo ha detto Giorgio Napolitano intervenendo oggi alla Giornata dell'informazione
Napolitano ha anche invitato i giornalisti a "esercitare la propria libertà di informazione sentendosi responsabili delle possibili ricadute di quello che si comunica", anche quando si parla del mondo della politica. In questo campo l'informazione è doverosa e deve essere approfondita, ma con grande senso di responsabilità". (AGI) Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Le importanti parole che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha dedicato alla drammatica situazione di un contratto di lavoro giornalistico sospeso a tempo indeterminato dovrebbero far riflettere gli editori italiani e tutti coloro che hanno a cuore i diritti e la dignità della nostra professione. Una umiliazione per il giornalismo, ma anche per l’intero mondo dell’informazione e per i lavoratori di tutti i settori produttivi. Una situazione insostenibile nel quadro di criticità sottolineato ancora una volta dal Capo dello Stato specialmente per la condizione delle colleghe e dei colleghi più deboli, precari e freelance. La Fnsi, che sta preparando il momento della verifica democratica nel prossimo congresso in Puglia, conferma per l’ennesima volta di essere pronta ad avviare senza alcuna condizione il negoziato. Le ragioni della sospensione del diritto contrattuale dei giornalisti sono sempre più incomprensibili all’intera opinione pubblica. Ringrazio Napolitano anche per le chiare indicazioni riguardanti la libertà di informazione e il diritto di cronaca che va difeso coniugandolo con la responsabilità di chi ha il dovere di raccontare i fatti con obbiettività e con rigore. Il senso di responsabilità della categoria, nonostante alcuni limitati errori, è cresciuto ma con esso deve crescere anche il rispetto per un mestiere difficile che respinge ogni forma di condizionamento e di limitazione del diritto dei cittadini a conoscere la realtà”. Il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, ha dichiarato: “Sono fondate le preoccupazioni puntuali del Capo dello Stato sul sensazionalismo che pervade parte dell’informazione, soprattutto nella televisione. Il giornalista è tuttavia il primo garante della notizia e come tale esercita una funzione di garanzia democratica nell’attenzione critica ai fatti e al funzionamento degli strumenti della democrazia. I giornalisti non sono ancelle della politica e sono perciò chiamati ad un’attività di testimoni coerenti, capaci di favorire la conoscenza, appunto, di ogni notizia di pubblico interesse perché sia libera la formazione delle opinioni dei cittadini. Il tentativo oggi di “umiliazione” della categoria (come ha denunciato con chiarezza il Presidente Napolitano) e - mi permetto di aggiungere – di intimidazione, riferibile alla Fieg che nega fin qui il rinnovo del contratto, non cambia questa realtà. Il monito del Capo dello Stato sulla criticità derivante dal precariato e, appunto, da un contratto “quasi sospeso a tempo indeterminato” deve essere fatto proprio da tutte le componenti vive della società. Deve essere fatto proprio, in primo luogo, dagli editori più consapevoli e maturi in un rigoroso esercizio di corresponsabilità per una nuova stagione dell’editoria e del libero e corretto esercizio del lavoro giornalistico”. NAPOLITANO, NO AL SENSAZIONALISMO NEL GIORNALISMO POLITICO Bene la libertà di informazione e bene descrivere il mondo della politica in tutte le sue sfaccettature, ma senza ricorrere necessariamente al ''sensazionalismo''. È questo in estrema sintesi quanto dichiarato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione del conferimento di diversi premi giornalistici al Quirinale. È bene, dichiara il Capo dello Stato, ''esercitare la libertà di giornalisti senza mai accettare censure o infliggersi autocensure, sentendosi nello stesso tempo responsabili delle possibili ricadute dal punto di vista dell'interesse generale che si scrive e si commenta''. ''È doveroso - prosegue - essere consapevoli del danno che possono procurare le rappresentazioni unilaterali della realtà del Paese che partono dall'idea che le buone notizie non sono notizie''. Bisogna anche essere consapevoli, prosegue Giorgio Napolitano rivolgendosi alla platea dei cronisti presenti nel Salone dei Corazzieri del Quirinale, ''delle ricadute che può avere anche la denuncia indiscriminata e magari approssimativa, non puntuale, ma sensazionalistica dello stesso mondo della politica e delle istituzioni''. Un mondo che, per il presidente della Repubblica, ''merita e richiede ogni disvelamento e approfondimento critico, ma con la misura atta a suscitare partecipazione e volontà di riforma piuttosto che sterile negazione e definitivo senso di impotenza''. Il presidente della Repubblica prende spunto, per questa sua riflessione su diritti e doveri del giornalismo, dall'intervento del presidente dell'Ordine dei Giornalisti Lorenzo Del Boca che aveva puntato il dito contro l'eccessiva ''violenza'' che viene fatta al congiuntivo e contro il troppo spazio concesso ai gossip. ''Mi interessa, nell'intervento di Del Boca e perciò lo ripropongo - dichiara Napolitano - il discorso sulle responsabilità dei giornalisti. Ho ascoltato la parte incisiva e severa sulla troppa violenza al congiuntivo e al periodo ipotetico e sul troppo gossip a scapito delle notizie''. ''La discussione - prosegue il capo dello Stato - è sempre aperta ed è gravosa e complessa su come coniugare il principio di libertà e responsabilità anche e in particolare quando si informa, si indaga, si denuncia in materia di politica e di istituzioni''. ''Il punto - sottolinea il presidente della Repubblica - è che si tratta di esercitare la propria libertà di giornalisti senza mai accettare censure e infliggersi autocensure''. Da qui la richiesta di parlare sì di politica e di istituzioni, ma senza ricorrere al sensazionalismo.(ANSA) NAPOLITANO CONSEGNA PREMI GIORNALISTICI Si è svolto, questa mattina al Palazzo del Quirinale, l'incontro del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il mondo dell'informazione, in occasione della presentazione dei Premi giornalistici tradizionalmente ospitati dalla Presidenza della Repubblica. Erano presenti il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, Ricardo Franco Levi, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l'Informazione e l'Editoria, i Sottosegretari di Stato alle Comunicazioni, Giorgio Calò e Luigi Vimercati, il Presidente dell' Ordine dei Giornalisti, Lorenzo del Boca, altre autorità e rappresentanti dell'informazione. Dopo gli interventi del Presidente dell' Ordine dei Giornalisti, Lorenzo del Boca, del Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, sono stati presentati al Capo dello Stato i vincitori dei seguenti Premi: Premio Testimone di Pace, presentato dal Sindaco del Comune di Ovada, Andrea Luigi Oddone; Premio internazionale di giornalismo Maria Grazia Cutuli, presentato dal Segretario di redazione del Corriere della Sera, Francesco Faranda;Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta, presentato dal Presidente della Fondazione Luchetta-Ota-D'Angelo-Hrovatin, Enzo Angiolini;Premio e Borsa di studio Giancarlo Siani, presentato dal Presidente Onorario dell'Associazione Siani, Geppino Fiorenza. Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi, presentato dal Presidente della Giuria, Italo Moretti; Premio giornalistico Luigi Barzini all'Inviato Speciale, presentato dalla Presidente della Fondazione Barzini, Ludina Barzini;Premio giornalistico Colombe d'oro per la pace, presentato dal Presidente dell'Archivio Disarmo, Ivano Barberini. Premio Ischia internazionale di giornalismo, presentato dal Presidente, Biagio Agnes. Premio Cronista Piero Passetti, presentato dal Presidente dell'Unione Nazionale Cronisti Italiani, Guido Columba. Premio Saint Vincent di giornalismo, presentato dal Presidente della Regione Autonoma Valle d'Aosta, onorevole Luciano Caveri. (ADNKRONOS) NAPOLITANO, APPELLO PER RESTITUZIONE RESTI BALDONI Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto un appello affinchè vengano restituiti ai familiari i resti di Enzo Baldoni, il giornalista morto in Iraq. Il Capo dello Stato ha rivolto l'appello durante la consegna di alcuni premi giornalisti al Quirinale. (ANSA)