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Contratti 28 Lug 2008

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: “Si rinnovi il contratto di lavoro. Non spezzare il filo” Fnsi: “Un grazie al Capo dello Stato per le sue parole sulla vertenza, sull’autonomia e sulla responsabilità dei g

''Il contratto di lavoro dei giornalisti non può rimanere ancora sospeso'', ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano incontrando al Quirinale i rappresentanti dell'informazione alla vigilia delle ferie estive.

''Il contratto di lavoro dei giornalisti non può rimanere ancora sospeso'', ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano incontrando al Quirinale i rappresentanti dell'informazione alla vigilia delle ferie estive.

Ad ascoltare anche i vertici della Fnsi. ''Condivido la speranza - ha detto - che con i primi incontri del nuovo presidente della Fieg possa aprirsi la strada a una ripresa del negoziato, senza chiusura e rigidità pregiudiziali, per il rinnovo del contratto di lavoro''. (ANSA) CERIMONIA DEL VENTAGLIO - CONTRATTO; NAPOLITANO, NON SPEZZARE IL FILO DIRIGENTI FNSI SULLA TRATTATIVA, NOI PRONTI A INNOVAZIONE ''Evitare il 'muro contro muro' nel Parlamento e nella società''. È stato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a chiederlo oggi nel suo discorso ai giornalisti in occasione della cerimonia del Ventaglio. Napolitano si riferisce a molti temi caldi della vita pubblica nazionale, tra cui quello della presidenza della Commissione di Vigilanza Rai, ma anche alla trattativa dei giornalisti. Un tema con cui il presidente ha aperto il discorso di oggi, ma che è stato al centro di un incontro informale prima della cerimonia con un nutrito gruppo di direttori di testate della carta stampata, delle agenzie di stampa, di radio e tv. ''Ci si fermi dunque - ha detto ancora Napolitano nel discorso alla cerimonia del Ventaglio - sulla china pericolosa dell'esasperazione dei rapporti tra maggioranza e opposizione (che si riflette anche nel non decidere nomine per importanti organi di garanzia). Ci si prenda, tutti, una pausa di riflessione in vista della ripresa autunnale dell'attività parlamentare''. L'invito del presidente è ovviamente rivolto alla politica ma a settembre riprende anche il negoziato tra la Fieg, la Federazione italiana editori giornali, e la Fnsi, Federazione nazionale della stampa. Aprendo oggi il suo discorso infatti ha fatto esplicitamente riferimento alla trattativa dei giornalisti: ''Innanzitutto, per quanto riguarda questioni di vostro più diretto interesse, condivido la speranza che con i primi incontri del nuovo Presidente della Fieg possa aprirsi la strada a una ripresa del negoziato - senza chiusure e rigidità pregiudiziali - per quel rinnovo del contratto che non può rimanere ancora sospeso'', ha detto. La Fieg ha infatti visto da poco l'insediamento di un nuovo presidente, Carlo Malinconico, che è stato già ricevuto al Quirinale. Il tema del negoziato era stato già al centro dell'incontro informale che il presidente della Repubblica aveva avuto prima in una sala attigua a quella delle Feste dove si sarebbe poi svolta la cerimonia. Lì in un vero e proprio 'circolo' di direttori di giornali, agenzie di stampa e testate tv e radio, il presidente si era informato con i vertici del sindacato: il colloquio era stato simpaticamente concluso dal presidente con una battuta rivolta al segretario Franco Siddi: ''Lei è sardo e la tenacia certo non le manca''. Siddi gli aveva appena spiegato che la trattativa non è stata interrotta, ma che nell'ultimo incontro di Milano, a metà luglio, c'erano state molte difficoltà che appunto invitavano ad una pausa di riflessione e alla ripresa del confronto nel merito l'11 settembre prossimo. ''Dopo anni di incomunicabilità - ha detto Siddi, con il presidente della Fnsi Roberto Natale a fianco, a Napolitano - siamo riusciti a comunicare con gli editori e il 20 marzo il dialogo sul contratto è ripreso ufficialmente. Grazie a lei presidente e al suo appello avevamo avviato una strada di confronto, anche se faticosa ed eravamo a buon punto, si vedeva uno spiraglio e forse s'intravede ancora'', ha raccontato il segretario. ''Poi però - ha aggiunto - nell'ultimo incontro abbiamo avuto uno choc dagli editori che hanno scaraventato sul tavolo questioni che avevano poco a che fare con i temi dell'innovazione di cui si stava discutendo e chiedevano di inserire la possibilità di trasferire, di sede o d'incarico, o licenziare direttori, vicedirettori e capiredattori centrali come fossero dirigenti aziendali. Così come hanno posto la questione di poter trasferire tutti entro 60 km e anche di poter licenziare chi rifiuta il trasferimento''. Siddi, parlando oggi al presidente, ha insistito molto sulla disponibilità del sindacato sui temi dell'innovazione e della flessibilità, ma anche sulla difesa dei diritti. È invece su questi punti ''vecchi e totalmente fuori tema abbiamo rischiato la rottura, ma - ha aggiunto - per non spezzare la corda che gli editori hanno oltremodo teso, abbiamo deciso di rinviare tutto all'11 settembre''. Commentando l'esposizione di Siddi, chiosata da alcuni dei direttori presenti, il presidente Napolitano ha invitato a mantenere il negoziato aperto rilevando come in Italia spesso il filo del dialogo è sottile e bisogna fare di tutto perché non venga spezzato. (ANSA) Il Segretario Generale e il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi e Roberto Natale, presenti oggi alla cerimonia del Ventaglio al Quirinale, hanno dichiarato: “Ringraziamo vivamente il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per l’attenzione non formale che ancora una volta mostra nei confronti della libertà dell’informazione per la quale i giornalisti – come ha confermato stamani al Quirinale durante la cerimonia del Ventaglio – giocano un ruolo determinante. Le sue parole sul contratto e le sue riflessioni sul diritto di cronaca, anche in relazione a questioni delicate come le indagini giudiziarie e le intercettazioni, sono segni di un Alto Magistero democratico e istituzionale da condividere e apprezzare per fare bene, e fino in fondo, la nostra parte di rappresentanti sindacali di categoria e di giornalisti. Si tratta, ora, anche per la controparte editoriale, la Federazione degli Editori (come abbiamo avuto modo di approfondire con il Capo dello Stato durante la fase preliminare della cerimonia), di prendere atto definitivamente del significato del contratto dei giornalisti da rinnovare, in quanto strumento appropriato per l’affermazione di questi valori e per il rispetto del lavoro e dell’autonomia professionale dei giornalisti. Quest’ultima è condizione essenziale di sviluppo e di libertà, nella legalità costituzionale. Non possiamo che essere grati al Presidente della Repubblica per aver riconosciuto, a proposito della necessità di comportamenti responsabili dell’informazione sulle questioni più delicate per la vita delle persone, i valori dell’autonomia e dell’autodisciplina deontologica dei giornalisti. E’ veramente importante che ciascun giornalista, ciascun organo di stampa, eserciti il diritto di cronaca non “per mera curiosità voyeuristica”, ma per dar conto di “fatti oggettivamente rilevanti per la comunità”. E l’auspicio del Presidente Napolitano che questo limite venga ”liberamente osservato”, è uno sprone a fare sempre meglio il nostro dovere e, per tutti i nostri organismi, di rafforzare il proprio tasso di credibilità e di capacità autoriformatrice. Allo stesso modo è importante, pure in materia di intercettazioni, che quando si tratta di “fatti oggettivamente rilevanti”, il legislatore comprenda quanto il diritto dovere di informare richieda azioni equilibrate e non bavagli”.

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