«Perché tutti ricordino che da soli non si è nulla, perché le tutele collettive che permettono la libertà dei singoli sono un (costoso) bene comune da conquistare e difendere. Vale per un giornalista come per un metalmeccanico».
Inizia con una citazione del nostro Gabriele Polo il comunicato con cui i bancari della Falcri dichiarano la propria solidarietà con i giornalisti in lotta per il contratto. Le scelte degli editori, giustificate dalla solita scusa «dell'esigenza di maggiore flessibilità», ma dirette a produrre solo l'aumento della precarietà, «il totale ed assoluto disinteresse per le voci che si levano da più parti contro la devastante legge 30, il minare ulteriormente, con lo stravolgimento del nuovo contratto, il già debole e sempre più asservito mondo dell'informazione, ci convincono sempre più che è necessario allargare il raggio d'intervento e la solidarietà intorno a chi sta resistendo all'ennesimo attacco a ciò che rimane dell'informazione nel nostro Paese. Anche attraverso lo strumento dello sciopero di solidarietà». Un invito in questo senso viene perciò rivolto a tutti i sindacati del settore. Da il Manifesto del 2 gennaio 2007