L'archivio online di un giornale svolge un'importante funzione per la ricostruzione storica degli eventi che si sono verificati nel tempo. Lo ha ricordato il Garante privacy nel ritenere infondato il reclamo di una donna che si era rivolta all'Autorità per far cancellare i propri dati personali da un articolo conservato nell'archivio online di un editore di un quotidiano nazionale.
La donna riteneva che le informazioni contenute nell'articolo le recassero pregiudizio e non fossero più attuali dal momento che riguardavano una vicenda giudiziaria per la quale era stata condannata nel 2009, peraltro senza riportare i successivi sviluppi. L'interessata aveva infatti scontato, nel frattempo, la pena detentiva di quattro anni cui era stata condannata.
Il Garante ha rigettato il reclamo spiegando che la conservazione dell'articolo all'interno dell'archivio online dell'editore risponde ad una legittima finalità di archiviazione di interesse storico-documentaristico che, pur differente da quella originaria di cronaca giornalistica, è anch'essa prevista dal Regolamento europeo che stabilisce specifici limiti al potere di esercitare il diritto di cancellazione.
Tuttavia, non sussistendo ragioni di interesse pubblico che giustifichino una perdurante reperibilità dell'articolo, l'Autorità ha ingiunto all'editore di adottare misure tecniche idonee ad inibire l'indicizzazione dell'articolo da parte di motori di ricerca esterni al sito del quotidiano. Ciò in quanto la deindicizzazione disposta solo da un motore di ricerca, come era avvenuto nel caso in esame, ha il solo effetto di dissociare il nome dell'interessata dall'URL collegato all'articolo, il quale resta comunque reperibile utilizzando chiavi di ricerca diverse. (Ansa)