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Internazionale 09 Apr 2014

Fondi Ue, via libera al piano d’azione europeo

“L'importanza di queste iniziative è duplice sia per il sostegno finanziario per i giovani professionisti sia per il riconoscimento del valore sociale delle professioni” – dichiara la presidente del Comitato unitario permanente degli Ordini e Collegi professionali, Marina Calderone che sottolinea come “Proprio da Joanna Drake della DG Enterprise and Industry della Commissione Europea è arrivato un segnale fortissimo con l'indicazione del sistema ordinistico italiano come modello da adottare negli altri Paesi”.

“L'importanza di queste iniziative è duplice sia per il sostegno finanziario per i giovani professionisti sia per il riconoscimento del valore sociale delle professioni” – dichiara la presidente del Comitato unitario permanente degli Ordini e Collegi professionali, Marina Calderone che sottolinea come “Proprio da Joanna Drake della DG Enterprise and Industry della Commissione Europea è arrivato un segnale fortissimo con l'indicazione del sistema ordinistico italiano come modello da adottare negli altri Paesi”.

“Ora - ha continuato la Presidente - dovremo vigilare in Italia affinché non ci siano intralci burocratici in fase di applicazione di quanto deliberato in sede comunitaria”.
D’accordo anche il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella che chiede che : “il nostro Paese recepisca il nuovo orientamento che arriva da Bruxelles, affinché le buone prassi si trasformino in buone opportunità per i professionisti che finalmente sono sullo stesso piano delle Pmi. Le politiche europee segnano una svolta epocale riconoscendo alle libere professioni il valore e il ruolo imprenditoriale dovuto, permettendogli così di accedere a quei finanziamenti  che fino a oggi hanno riguardato soltanto le piccole e medie imprese, a cominciare dai fondi europei”.
“Dobbiamo continuare la  collaborazione stretta con le Amministrazioni nazionali e regionali, attivata oltre un anno fa - sottolinea il presidente dell’AdEPP, Andrea Camporese -  per la stesura dei programmi e dei bandi  affinché questi, rispondendo alle esigenze, possano andare a buon fine. Serve, inoltre, che venga riconosciuto il nostro  ruolo di coordinamento, così da fungere da “Contact point” in grado di favorire i servizi anche per la mobilità internazionale, che venga attivato un Erasmus delle professioni ed, infine, realizzato uno spazio fiscale unico europeo per garantire quella uniformità necessaria per rimuovere disuguaglianze di partenza”. Bruxelles 09/04/2014

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