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Contratti 15 Ott 2008

Fnsi: “C’è chi gioca al massacro” L’Odg Nazionale pubblica sul sito un vecchio documento sindacale sul contratto Natale: "Iacopino antepone livori personali alla responsabilità verso la categoria" Fnsi: "L'Ordine t

“I giornalisti devono sapere che forse c’è chi sta giocando al massacro, perché non vuole un nuovo contratto per la categoria. L’Ordine Nazionale dei Giornalisti Italiani ha diffuso un comunicato annunciando di aver pubblicato sul proprio sito l’ipotesi della Fnsi per il rinnovo del contratto di lavoro. Si tratta di un atto che, come abbiamo più volte chiarito in questi giorni, non appartiene all’attuale stato della discussione del confronto tra Federazione Editori e Federazione Nazionale della Stampa. Insistere sulla sua diffusione è un vero e proprio gesto di strumentale irresponsabilità, proprio alla vigilia della ripresa del negoziato fissata per domani a Milano.

“I giornalisti devono sapere che forse c’è chi sta giocando al massacro, perché non vuole un nuovo contratto per la categoria. L’Ordine Nazionale dei Giornalisti Italiani ha diffuso un comunicato annunciando di aver pubblicato sul proprio sito l’ipotesi della Fnsi per il rinnovo del contratto di lavoro. Si tratta di un atto che, come abbiamo più volte chiarito in questi giorni, non appartiene all’attuale stato della discussione del confronto tra Federazione Editori e Federazione Nazionale della Stampa. Insistere sulla sua diffusione è un vero e proprio gesto di strumentale irresponsabilità, proprio alla vigilia della ripresa del negoziato fissata per domani a Milano.

L’Ordine dei Giornalisti, che ha il dovere, uno dei suoi primari compiti fissati dalla legge, di curare il rispetto della deontologia professionale, non può pubblicare atti senza curarsi di verificarne l’attualità, la corrispondenza dei fatti allo stato delle cose cioè, la verità sostanziale degli stessi osservando i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede. La Federazione Nazionale della Stampa è costretta a domandarsi se nell’Ordine Nazionale dei Giornalisti non ci sia chi pensa che l’istituto possa essere utilizzato come una qualsiasi corrente interna. La Federazione Nazionale della stampa italiana sta conducendo una difficilissima, a lungo impossibile, trattativa con gli editori. Le notizie essenziali sulla vertenza sono state pubblicate con trasparenza sul sito della Federazione della Stampa Italiana all’inizio dell’agosto scorso. Da allora sono stati compiuti approfondimenti e tentativi di avvicinamento delle posizioni di Fieg e Fnsi. La delicatezza del negoziato impone cautela e ogni comunicazione è stata trasmessa ed esaminata dai Presidenti delle Associazioni Regionali di Stampa con l’avvertenza della massima disponibilità al confronto diretto con tutte le redazioni; cosa che sta avvenendo anche in questi giorni (Corriere della Sera, Il Sole 24 ore, La Repubblica). Crediamo sia interesse dei colleghi fare un buon contratto e non inseguire guastatori di professione. Alla fine, se ci sarà una bozza di contratto praticabile saranno i giornalisti a decidere se accettarla o meno. La Federazione Nazionale della Stampa andrà avanti, nel suo lavoro, con onestà, rigore, determinazione e trasparenza. I colpi bassi mascherati da altro restano solo colpi bassi”. Il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Roberto Natale, ha comunicato: “E’ vero, c’è un dovere di trasparenza verso le redazioni. E’ giusto, dunque, che i colleghi sappiano da chi, e perché, nasce la decisone dell’Ordine nazionale di aprire il suo sito alla discussione sulla trattativa per il rinnovo del contratto nazionale. E’ il proposito dichiarato nei giorni scorsi dal Segretario dell’Ordine Enzo Iacopino, che intende così rivalersi per presunte “ interferenze” che sarebbero arrivate dalla Fnsi nei giorni in cui lo stesso Iacopino era dimissionario. Il Segretario dell’Ordine nazionale – che è notoriamente collega attentissimo nel ricordare fatti, circostanze e parole – potrà testimoniare di essere stato da me personalmente invitato ad esercitare il senso di responsabilità che si addice ai dirigenti nazionali della categoria. Devo costatare, con grande rammarico, che il collega Iacopino ha preferito anteporre i suoi personali livori all’importanza e alla delicatezza di una trattativa che riguarda tutti i giornalisti italiani”. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: “E’ davvero stupefacente quanto continua a scrivere l’Ordine a nome del Consiglio Nazionale, che si riunirà soltanto domani. Le insinuazioni sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro giornalistico hanno il solo scopo di introdurre elementi di torbidità e di sabotaggio. Non si può chiamare in causa il Direttore della Federazione per invocare pretese patenti di attualità a documenti che sono semplici e vecchie carte di lavoro, superate abbondantemente dal confronto con gli editori, come lo stesso direttore ha precisato e ribadito. Siamo pronti ad affrontare con serenità il confronto negoziale con gli editori, che restano l’unica vera controparte. Ci auguriamo che il Consiglio Nazionale dell’Ordine sappia riportare l’istituzione al ruolo che gli compete di organismo giurisdizionale della professione, chiamato come tale ad essere istituto di garanzia e non controparte polemica del Sindacato”. Comunicato Stampa del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Ipotesi di contratto di lavoro pubblicata sul sito dell’Odg: la risposta dell’Ordine dei giornalisti alla nota della Fnsi La paternità e l’attualità dell’ipotesi pubblicata dall’Odg è stata confermata ieri mattina, 14 ottobre 2008, dal Direttore della FNSI e, ieri sera, alle 18.00 dal Presidente della Federazione della stampa. L’Ordine ha il dovere di portare a conoscenza dei colleghi, che ne erano all’oscuro, l’esistenza di ipotesi di norme che incideranno sulla vita non solo professionale, dei giornalisti italiani. Accreditare questa esigenza di trasparenza come un gioco “al massacro” e accusare l’Ordine di irresponsabilità per aver tentato di informare i giornalisti italiani è indicativo del fatto che parole come partecipazione e democrazia non hanno per tutti lo stesso significato. Le altre considerazioni – a partire dall’accusa di non volere un contratto, che era stato annunciato da alcuni dei massimi dirigenti della Fnsi come imminente già a novembre 2007 – non valgono il tempo di una replica.

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