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Foto: ImagoEconomica/Fnsi
Authority 11 Lug 2025

Equo compenso, via libera Agcom al provvedimento sui diritti dovuti da Meta a Gedi

Secondo la procedura disciplinata dal Regolamento del 2023 in materia, l'Authority, a seguito del mancato accordo tra le parti, si è pronunciata sul riconoscimento spettante al gruppo editoriale per l'utilizzo delle pubblicazioni di carattere giornalistico su Facebook.

Il Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato giovedì 10 luglio 2025, con il voto contrario della commissaria Elisa Giomi, il provvedimento relativo all'equo compenso dovuto da Meta per l'utilizzo online delle pubblicazioni di carattere giornalistico del Gruppo Gedi (fra cui Repubblica e La Stampa) su Facebook. Come riporta una nota pubblicata anche sul sito web dell'Autorità, si tratta del primo provvedimento che coinvolge un social network.

L'Agcom, secondo la procedura disciplinata dal Regolamento di cui alla delibera n. 3/23/CONS, a seguito del mancato accordo tra le parti, «ha esaminato le proposte economiche da esse formulate e ha ritenuto che nessuna di queste fosse conforme ai criteri di cui all'articolo 4 del Regolamento medesimo. Pertanto, ha determinato l'equo compenso spettante a Gedi, in applicazione dei menzionati criteri, assumendo come base di calcolo i ricavi pubblicitari del prestatore derivanti dall'utilizzo online delle pubblicazioni di carattere giornalistico dell'editore, al netto dei ricavi di Gedi attribuibili al traffico di reindirizzamento generato sul proprio sito web dalle pubblicazioni di carattere giornalistico utilizzate online da Meta».

A tale base di calcolo è stata applicata un'aliquota fino al 70% determinata secondo i criteri di cui al comma 3 dell'articolo 4 del Regolamento.

Nel determinare la base di calcolo - spiega ancora l'organismo di garanzia - l'Autorità ha tenuto conto del modello di business di Meta e dei meccanismi di funzionamento dei relativi servizi, definendo altresì il perimetro entro cui l'equo compenso deve essere calcolato. Tale passaggio ha comportato la definizione dei servizi di Meta che fanno un utilizzo online delle pubblicazioni giornalistiche, l'analisi delle pubblicazioni di Gedi ammissibili e dei contenuti diffusi da Meta che si configurano come pubblicazioni di carattere giornalistico ai sensi dell'art. 43-bis della legge sul diritto d'autore e in base al Regolamento.

Alla base di calcolo l'Autorità ha applicato un'aliquota determinata sulla base dei criteri di cui al comma 3 dell'articolo 4 del Regolamento, considerati cumulativamente e con rilevanza decrescente:
a) numero di consultazioni online delle pubblicazioni sui servizi del prestatore;
b) rilevanza dell'editore sul mercato (audience online);
c) numero di giornalisti, inquadrati ai sensi dei contratti collettivi nazionali di categoria;
d) costi comprovati sostenuti dall'editore per investimenti tecnologici e infrastrutturali destinati alla realizzazione delle pubblicazioni di carattere giornalistico diffuse online;
e) costi comprovati sostenuti dal prestatore per investimenti tecnologici e infrastrutturali dedicati esclusivamente alla riproduzione e comunicazione delle pubblicazioni di carattere giornalistico diffuse online;
f) adesione e conformità, dell'editore e del prestatore, a codici di autoregolamentazione (ivi inclusi i codici deontologici dei giornalisti) e a standard internazionali in materia di qualità dell'informazione e di fact-checking;
g) anni di attività dell'editore in relazione alla storicità della testata.

Per ciascuno di questi criteri sono state applicate delle percentuali calcolate in base a quanto previsto dal Regolamento e dalla Nota metodologica elaborata dall'Autorità, che fornisce indicazioni di dettaglio sui diversi elementi che compongono il modello di calcolo cui si attiene Agcom per la valutazione della conformità delle proposte economiche delle parti o per la definizione dell'ammontare dell'equo compenso.

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