È stato presentato a Roma nella mattinata di giovedì 3 luglio 2025 il report 'I fabbisogni di alfabetizzazione mediatica e digitale' degli italiani messo a punto dall'Agcom. I dati riportati dal rapporto evidenziano che il 90% degli italiani accede a internet tutti i giorni, il 48% per più di 4 ore, e lo fa in primo luogo per ricercare informazioni, poi per avere news su cronaca, politica e attualità e quindi per comunicare con gli amici e per la fruizione di contenuti audiovisivi. A fronte di questo uso praticamente universale del web (solo il 4% della popolazione con età superiore ai 6 anni non vi accede) il 64,6% degli italiani ha un livello nullo o scarso di alfabetizzazione algoritmica ovvero è a conoscenza del ruolo svolto dagli algoritmi di raccomandazione utilizzati dalle principali piattaforme online per indirizzare l'utente verso certi contenuti rispetto ad altri.
Il rapporto Agcom rivela poi che più di 8 italiani su 10 si dichiarano genericamente preoccupati per i diversi contenuti e attività fonti di rischio, mentre oltre 4 su dieci si dichiarano invece molto preoccupati per hate speech, contenuti illegali di diverso tipo, sfide social, cyberbullismo, disinformazione. Viceversa solo il 15% dei cittadini si dichiara molto preoccupato dalla presenza di contenuti audiovisivi non protetti dal diritto d'autore. Più di 4 italiani su 10 (43,5%) dichiarano di essersi imbattuti frequentemente in contenuti di disinformazione.
«Dal report emerge una forte problematica di inquinamento digitale»: queste le parole, riportate dall’agenzia Ansa, del commissario dell'Agcom Massimiliano Capitanio, che segnala che le strategie efficaci messe a terra contro questi fenomeni «sono poche» e a volte poco usate: come lo strumento del 'parental control' che è uno scudo per i minori contro i contenuti tossici (dalla pornografia all'hate speech), attivato solo per una minoranza (1,4 milioni) delle sim utilizzate dai minori.
Anche su alcune profilazioni algoritmiche «misure suppletive sono necessarie», per esempio in tema di verifica dell'età. E dovrebbero arrivare a breve, perché, come ha precisato il presidente dell'Agcom Giacomo Lasorella, «in tema di piattaforme molto grandi come Google, Facebook, Instagram, TikTok, ad essere direttamente competente è la Commissione europea da cui attendiamo a breve le linee guida sulla tutela dei minori».
Il report evidenzia poi che 8 genitori su 10 regolano l'accesso ai media dei figli, mentre il 13% impone il divieto assoluto e il 4,8% lascia totale libertà di utilizzo. Le regole più diffuse (adottate da 2 genitori su 10) sono limiti di tempo e fasce orarie nell'utilizzo dei media, il monitoraggio dell'uso da parte dei genitori e il blocco di specifici contenuti.
PER APPROFONDIRE
Il report è disponibile sul sito web dell’Agcom.