"Di fronte alla richiesta del governo di aprire un tavolo di trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei giornalisti, la Fieg ha ancora una volta ribadito la sua indisponibilità". Lo dichiarano il ministro del Lavoro Cesare Damiano e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega per l'Editoria Ricardo Franco Levi, che oggi hanno incontrato separatamente sul tema la Federazione Italiana Editori Giornali e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana
Al presidente Fieg Boris Biancheri che aveva definito «costruttivo», l'incontro di oggi il sottosegretario Levi replica: «Non ci sentiamo di condividere quel giudizio». «Il governo ritiene che si tratti di una scelta sbagliata - aggiungono Damiano e Levi - che non può e non deve impedire che prosegue il lavoro sui diversi temi che toccano il mondo dell'informazione, dal mercato del lavoro al disegno di legge sulla riforma dell'Editoria». E in questa prospettiva il ministro del Lavoro annuncia che darà seguito alla delibera dell'Inpgi sulla riforma del trattamento pensionistico dei giornalisti in base alla recente pronuncia del Consiglio di Stato. «Avevamo convocato Fieg ed Fnsi - continua Levi - nei giorni dello sciopero de 'la Repubblica' e avevamo sperato che l'interruzione di quello sciopero e l'apertura del dialogo tra le parti fosse il segno di analoga disponibilità di confronto su scala nazionale. Come abbiamo purtroppo constatato - continua il sottosegretario - così non è stato». Levi spiega che «Ad esempio sul mercato del lavoro è in atto la concertazione tra le parti sociali per una ridefinizione e c'era un tavolo aperto anche su l'Editoria per arrivare al soluzioni specifiche. Questo è un lavoro che ora andrà avanti comunque con l'augurio che l'indisponibilità della Fieg sul contratto non si ripeta sul tavolo del mercato del lavoro». Ma il sottosegretario Levi spiega anche che «andrà avanti nello stesso tempo anche la riforma dell'Editoria». E a questo proposito annuncia che «è iniziato il lavoro per la stesura dell'articolato». L'intenzione è quindi di «poter rispettare la scadenza di fine giugno» ha aggiunto Levi.