Il declino ormai strutturale del comparto editoriale (stampa quotidiana e periodica) e la tenuta di quello televisivo, insieme alla crescita dei ricavi di quello radiofonico. L'ulteriore crescita dei ricavi, dell'offerta e del numero di abbonati dei servizi video on demand. Le nuove regole italiane a tutela del diritto d'autore e quelle europee sui servizi digitali. Il ruolo dell'Autorità e le risorse necessarie per svolgere i diversi compiti ad essa assegnati.
Questi alcuni dei temi affrontati dal presidente dell'Agcom, Giacomo Lasorella, nel corso della presentazione alla Camera dei deputati, mercoledì 19 luglio 2023, della relazione annuale sul lavoro dell'Authority. Dal settore delle comunicazioni elettroniche a quelli dei media, dei servizi postali e dei servizi internet, fino al ruolo sempre nuovo delle piattaforme online, la relazione di Lasorella è densa di contenuti e spunti.
In tema di informazione online, ad esempio, il presidente Agcom rileva come motori di ricerca, social network e piattaforme di condivisione di video gestite dai grandi player globali costituiscano «veri e propri gatekeeper di accesso all'informazione in rete, non solo per i cittadini, ma anche per gli editori, che sempre di più dipendono da essi per raggiungere gli utenti». Una situazione, incalza, che «richiede un costante e sistematico monitoraggio, nonché l'adozione di iniziative, anche di tipo regolamentare, finalizzate ad accrescere la trasparenza del sistema e ad assicurare una più efficace tutela dei minori».
Mentre, poi, «si conferma il declino strutturale del comparto editoriale e la sostanziale tenuta di quelli televisivo e radiofonico», nel contempo «si registra un'ulteriore crescita dei ricavi, dell'offerta e del numero di abbonati dei servizi video on demand, offerti su piattaforme internet».
Quanto al contrasto della pirateria digitale, in particolar modo degli eventi sportivi, secondo Lasorella, la possibilità di intervenire entro trenta minuti dalla segnalazione introduce «uno strumento che mette il nostro Paese all'avanguardia nella tutela del copyright sulla scorta di quanto auspicato dalla Ue».
E un richiamo merita, nella relazione annuale, anche il nodo della par condicio. «L'Autorità ha avviato una consultazione pubblica per sottoporre alle medesime regole della par condicio anche le sezioni televisive delle testate online», spiega Lasorella, anticipando che «Agcom si propone di inviare una segnalazione a governo e a parlamento per evidenziare come le trasformazioni dei modelli di creazione e di fruizione dell'offerta televisiva, nonché l'espansione dei social network, abbiano modificato profondamente la realtà fotografata e normata dalla legge del 2000 e come sia quindi necessario un aggiornamento delle regole vigenti per garantire un effettivo pluralismo informativo».
In un contesto in cui l'espansione delle nuove modalità di fruizione dei contenuti audiovideo è divenuta particolarmente significativa soprattutto per le nuove generazioni, peraltro in una prospettiva sempre più crossmediale, «l'Autorità – prosegue Lasorella – ha avviato una consultazione pubblica per valutare le misure idonee a garantire il rispetto da parte degli influencer delle disposizioni normative e regolamentari analoghe a quelle previste per le televisioni, anche al fine di favorire una maggiore trasparenza e consapevolezza da parte dei cittadini».
Anche in considerazione del fatto che «queste tendenze hanno effetti molteplici, investendo le dinamiche concorrenziali, la protezione dei consumatori, la tutela dei principi del pluralismo: in tale prospettiva esse richiedono un sempre maggiore allineamento delle tutele e, più in generale, delle regole, rispetto a quelle previste per il settore audiovisivo tradizionale».
PER APPROFONDIRE
La relazione annuale 2023 dell’Agcom è disponibile a questo link.