«Il fatto che lo strumento scelto è quello del regolamento, quindi immediatamente applicativo all'interno di tutti gli Stati membri senza bisogno che sia recepito da leggi nazionali, dimostra quanto la Commissione europea abbia a cuore la salvaguardia della libertà dei media». Così Elisa Giomi, commissaria dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, intervenendo al "Brussels Telecommunications & Media Forum 2023" dell'International Institute of Communication al quale hanno partecipato regolatori e rappresentanti dell'industria dei media da tutto il mondo.
«Agcom - dice Giomi - esprime una valutazione certamente positiva rispetto al testo del regolamento, che è in linea con la legislazione nazionale vigente». Ma l'EMFA consente anche di introdurre novità sostanziali. «Il regolamento, ad esempio, - spiega la commissaria - prevede maggiori protezioni per i giornalisti, vietando l'uso di spyware e tecnologie di sorveglianza, così come impone obblighi di trasparenza sulla identità dei soggetti proprietari dei media e sulla eventuale presenza di conflitti di interesse».
«Uno degli aspetti che Agcom valuta maggiormente positivo ai fini di una armonizzazione delle regole tra sistema dei media tradizionali ed ecosistema digitale è la costruzione di un 'campo di gioco ad armi pari' che vedrà applicare ai media online le consolidate regole dei media off line», chiosa la commissaria che intervenendo sulla 'clausola di integrità dei media' spiega come le grandi piattaforme che limitano la visibilità dei contenuti degli editori tradizionali o ne sospendono l'account dovranno informarli preventivamente e dimostrare che ciò non danneggia il pluralismo o l'indipendenza dei media e precisa: «È sicuramente un obiettivo importante ma trattandosi di un tema delicato, che rischia di sovrapporre poteri pubblici e privati, la procedura dovrà essere affinata per dare certezze a tutti gli attori coinvolti».
«Personalmente sono particolarmente grata all'impegno profuso dalle istituzioni europee con il regolamento EMFA, perché segna un importante cambiamento culturale per la tutela del pluralismo, dettando il superamento dell'approccio tradizionale basato sul diritto della concorrenza, quindi sui limiti ai processi di concentrazione e ai ricavi delle aziende dei media» sottolinea la commissaria Giomi che spiega: «Questi limiti non sono sufficienti a garantire la diversità delle fonti di informazione e dei punti di vista».
E conclude: «Le concentrazioni di mercato sono lesive del pluralismo solo quando riducono le opinioni 'concorrenti' ovvero divergenti, quindi capaci di mettere il pubblico di fronte a posizioni anche contrastanti su un dato tema, consentendogli così di sviluppare le proprie idee autonomamente. L'EMFA ha il merito di garantire il pluralismo proprio su questo fronte, tutelando la libera formazione dell'opinione pubblica e della democrazia». (Ansa – Bruxelles, 23 marzo 2023)