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Contratti 03 Ott 2005

Violante (Ds):

Il Presidente del Gruppo DS della Camera dei Deputati, On. Luciano Violante, ha inviato al Segretario Generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, la seguente lettera: “Caro Segretario, La ringrazio per aver voluto nuovamente rendere partecipe il nostro gruppo parlamentare, assieme agli altri, delle ragioni delle iniziative di lotta a sostegno della vertenza contrattuale dei giornalisti.

Il Presidente del Gruppo DS della Camera dei Deputati, On. Luciano Violante, ha inviato al Segretario Generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, la seguente lettera: “Caro Segretario, La ringrazio per aver voluto nuovamente rendere partecipe il nostro gruppo parlamentare, assieme agli altri, delle ragioni delle iniziative di lotta a sostegno della vertenza contrattuale dei giornalisti.

Il Presidente del Gruppo DS della Camera dei Deputati, On. Luciano Violante, ha inviato al Segretario Generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, la seguente lettera: “Caro Segretario, La ringrazio per aver voluto nuovamente rendere partecipe il nostro gruppo parlamentare, assieme agli altri, delle ragioni delle iniziative di lotta a sostegno della vertenza contrattuale dei giornalisti. Le confermo l'attenzione agli sviluppi del confronto negoziale, assieme all'auspicio di un rapido e positivo rinnovo del contratto. Ma, nel rispetto dovuto all'autonomia delle parti, mi preme sottolineare l'importanza che, anche per questa via, si comincino ad affrontare le preoccupazioni determinate dall'uso estremo di forme di accesso al lavoro, come tante di quelle temporanee e occasionali introdotte con la legge n, 30, che finiscono per distorcere le esigenze della flessibilità a favore di un'espansione incontrollata della precarietà. Per quanto l'esigenza di regole adeguate a un moderno mercato del lavoro investa l'intero mondo del lavoro dipendente, e particolarmente le nuove generazioni, è evidente il carattere determinante che le tutele individuali e collettive assumono in un settore delicato qual è quello dell'informazione. E' anche attraverso la valorizzazione dell'autonomia, il rispetto delle professionalità giornalistica e la stessa crescita qualitativa dei prodotti editoriali che si garantisce, tanto più in questo particolare momento della vita politica e sociale, il diritto a un'informazione che la Costituzione vuole libera e pluralista”. Fausto Bertinotti, segretario nazionale di Rifondazione Comunista ''Lo sciopero è sempre più condizionato dagli ambienti in cui si produce lo sciopero''. Fausto Bertinotti, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, risponde così a chi gli chiede un commento sul fatto che alcuni quotidiani italiani non abbiano aderito allo sciopero nazionale dei giornalisti. ''Penso che anche nei giornali che non hanno scioperato c'erano giornalisti che volevano farlo - ha aggiunto - ci vuole, però, molto coraggio a farlo visto che ormai i sistemi di garanzia sono sempre minori''. (ANSA) Mauro Bulgarelli, deputato dei Verdi ''L'altissima adesione allo sciopero di 48 ore indetto dalla Fnsi spero faccia riflettere la Fieg e la induca a rinnovare al più presto il contratto di lavoro di categoria'': è l'auspicio del deputato dei verdi Mauro Bulgarelli secondo cui con lo sciopero si è fatto un passo avanti verso l'autonomia dei giornalisti. ''Davanti al buonsenso dimostrato dalla Fnsi - dice ancora Bulgarelli - , che aveva presentato un accordo con lo slittamento di un biennio dell'attuale rinnovo contrattuale, si è fin qui riscontrato un comportamento ottuso e illiberale da parte degli editori, tra i più attivi nell'applicazione di quelle norme che consentono flessibilità esasperata e mobilità occupazionale. In particolare continua il parlamentare dei verdi- è insostenibile la situazione creatasi con i free lance e i collaboratori esterni, ricattati con il precariato e i contratti a termine e utilizzati come un'arma impropria contro l'autonomia dei giornalisti grazie all'applicazione della famigerata legge 30. Una legge che dimostra ogni giorno che passa i danni gravissimi che crea nel mercato del lavoro e, nel caso della stampa, impedisce l'interazione dei collaboratori con chi è già garantito, favorisce comportamenti antisindacali da parte degli editori e contribuisce ad alimentare la crisi del settore dell'informazione. Penso che l'Unione conclude Bulgarelli- debba continuare a impegnarsi affinché in tempi brevi si sblocchi la trattativa e si giunga a una soluzione di buon senso tra le parti e, una volta al governo, debba impegnarsi per l'abrogazione della Legge Biagi, un vero capestro per i lavoratori di tutte le categorie''. (ANSA) Dichiarazione di Sergio Bellucci Responsabile nazionale dipartimento comunicazione e innovazione tecnologica del Partito della rifondazione comunista "Non possiamo che rinnovare la solidarietà ai giornalisti e alla FNSI per lo sciopero appena terminato. Come lavoratori e lavoratrici dei sistemi d’informazione le loro condizioni di lavoro non possono essere precarie, rendendo ricattabile chi opera in questo fondamentale e delicatissimo settore. Chiunque non è completamente assuefatto ai proclami liberisti sa che la qualità delle condizioni di lavoro si traduce immediatamente in qualità del servizio prodotto. Vogliamo un sistema d’informazione di qualità e pluralista. Per questo devono essere garantiti gli operatori che ci lavorano. Altrimenti vince il modello McDonald nell’informazione: lavori dequalificati, senza garanzie, per prodotti che fanno male alla salute. Nei primi 100 giorni di vita di un probabile governo dell’Unione si dovrà abolire la legge 30. Bisogna ricostruire un sistema di garanzie e diritti per tutti i lavoratori e per tutte le lavoratrici. Abbattere i monopoli dell’informazione sarà una naturale conseguenza". Gerardo Labellarte (senatore dello Sdi) “La questione della libertà e del pluralismo dell’informazione – afferma il senatore dello Sdi, Gerardo Labellarte, membro della commissione di vigilanza sulla Rai - deve continuare ad essere un tema cruciale dell’impegno politico dell’Unione e non può essere disgiunto dai timori e dalle preoccupazioni dei giornalisti, impegnati in un difficilissimo rinnovo contrattuale. Non c’è dubbio che alcune questioni in particolare, sono determinanti per il futuro stesso dell’informazione e dovrebbero entrare a far parte del programma del centrosinistra e degli impegni che prenderà con gli elettori per il futuro governo del Paese. È il caso, ad esempio, della flessibilità, uno strumento contrattuale che può essere utilizzato per costruire redazioni asservite agli interessi politici dell’editore, dove al giornalista “flessibilizzato” non resta che dire sempre sì. È evidente – conclude l’esponente socialista - che quando si affronta la materia contrattuale del settore editoriale, occorre tener conto della peculiarità del lavoro giornalistico, che se da una parte è inevitabilmente soggetto alle leggi del mercato, e deve quindi anche tener conto degli equilibri dei conti dell’impresa editoriale, dall’altra viene svilito e svuotato di ogni impulso creativo, tipico del lavoro intellettuale, quando gli si impongono vincoli estranei alla sua professione”.

@fnsisocial

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