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Libertà di informazione 25 Ott 2019

Verona, sequestrato un articolo di Estreme Conseguenze. Fnsi e Sgv: «Grave attacco alla libertà  di stampa»

La solidarietà  del sindacato ai giornalisti della testata online: «Siamo al fianco dei colleghi e, oltre ad appoggiare le iniziative della redazione, la assisteremo in ogni sede, compresa quella giudiziaria».

Il 24 ottobre 2019 la Procura della Repubblica di Verona ha disposto il sequestro di un articolo e di un video pubblicati da EstremeConseguenze.it, la testata di inchieste giornalistiche, diretta da William Beccaro, con sede nella città scaligera. A denunciare l'accaduto sono la Federazione nazionale della Stampa italiana e il Sindacato giornalisti Veneto che, in una nota congiunta, commentano: «È un atto gravissimo che lede la libertà di stampa e che equivale al sequestro di un giornale cartaceo. Siamo al fianco dei colleghi di Ec – aggiungono – e, oltre ad appoggiare le iniziative della redazione, la assisteremo in ogni sede, compresa quella giudiziaria perché siamo di fronte a una condotta, a nostro giudizio, che si pone in palese contrasto con l'articolo21 della Costituzione e con la legge sulla stampa».

Il provvedimento del Tribunale veronese è stato preso in seguito alla querela di Silvia Signorelli, figlia di Paolo, esponente della destra radicale, condannato per associazione eversiva e banda armata, defunto nel 2010. Nell'articolo sequestrato – ossia oscurato – dalla magistratura, la giornalista Raffaella Fanelli scriveva dell'intervista realizzata in carcere con Vincenzo Vinciguerra, il neofascista di Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale.

Come spiega il direttore William Beccaro, Vinciguerra non dice nulla di nuovo su Signorelli: «Le dichiarazioni riportate sono le stesse da sempre. Sono note. Sono citate in libri e articoli, ma soprattutto sono in tanti faldoni che riempiono gli scaffali dei nostri tribunali. Ne ha infatti parlato sin da quando nel 1979 è stato arrestato e non più tardi di qualche settimana fa l'ha ripetuto ai magistrati di Bologna. E lo ha ripetuto proprio a seguito dell'intervista da noi pubblicata. Se alla famiglia Signorelli le parole del terrorista non sono affatto piaciute, così non è per gli inquirenti. Diciamo che mentre a Verona ci sono toghe che chiedono sorprendenti sequestri, a Bologna altre toghe ripercorrono in un'aula di tribunale quella stessa intervista. Vincenzo Vinciguerra, è bene ricordarlo, è ritenuto dalla Procura, sin dagli anni Ottanta, teste attendibile. Cioè quel che dice è vero. È scritto nei brogliacci degli inquirenti».

@fnsisocial

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