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Contratti 14 Dic 2006

Veneto, mozione bipartisan in Consiglio Regionale Si auspica la ripresa della trattativa per il rinnovo del contratto

Una mozione che ''auspica la ripresa della trattativa da parte degli editori con le rappresentanze dei giornalisti, da quasi due anni in attesa del rinnovo del contratto di lavoro'', è stata presentata al voto del Consiglio regionale del Veneto per iniziativa di pressoché tutte le forze politiche.

Una mozione che ''auspica la ripresa della trattativa da parte degli editori con le rappresentanze dei giornalisti, da quasi due anni in attesa del rinnovo del contratto di lavoro'', è stata presentata al voto del Consiglio regionale del Veneto per iniziativa di pressoché tutte le forze politiche.

Il documento invita la Giunta a promuovere ogni iniziativa utile a sostegno della vertenza dei giornalisti e a ''farsi interprete presso il Governo e il Parlamento nazionale'' della modifica dei criteri con i quali vengono erogati i contributi all'editoria ''subordinandoli alla deprecarizzazione dei rapporti di lavoro con la categoria''. A sottoscrivere tale richiesta sono Gianfranco Bettin (Verdi), primo firmatario, Marco Zabotti della lista civica (''Per il Veneto con Carraro), Mariangelo Foggiato e Diego Cancian di Progetto Nordest, Nicola Atalmi (Pdci), Carlo Covi (Sdi), Pietrangelo Pettenò (RC), Franco Frigo, Gustavo Franchetto, Giuseppe Berlato Sella e Andrea Causin della Margherita e l'intero gruppo DS (Giovanni Gallo, Lucio Tiozzo, Carlo Alberto Azzi, Franco Bonfante e Giampietro Marchese), il vicepresidente Carlo Alberto Tesserin (Forza Italia), insieme al capogruppo Remo Sernagiotto e ai colleghi di partito Barbara Degani e Leonardo Padrin, i capigruppo di Alleanza Nazionale Piergiorgio Cortelazzo e dell'Udc Onorio De Boni e Daniele Stival per la Lega. ''La piattaforma contrattuale presentata dal sindacato dei giornalisti - si legge nella mozione - punta a ripristinare le regole, a porre fine al precariato e a tutelare il lavoro e la professionalità della categoria. Tale tutela è indispensabile per salvaguardare un principio fondamentale per la democrazia quale la libertà di stampa che la condizione precaria rischia di far soccombere di fronte a pressioni e condizionamenti''. (ADNKRONOS)

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