«La situazione per i giornalisti in Ucraina si fa ogni giorno più drammatica, siamo molto preoccupati. Riteniamo che ormai i giornalisti vengano deliberatamente presi di mira allo scopo di creare terrore e di impedire che emerga la verità. Non si tratta di errori. Sono crimini di guerra quelli perpetrati nei confronti dei giornalisti e di tutti i civili. Per questo chiediamo l'istituzione di un Tribunale speciale per i crimini commessi in Ucraina». Lo dice all'Ansa il segretario della Federazione europea dei giornalisti (Efj), Ricardo Gutierrez.
«Siamo costantemente in contatto con la National Union of Journalists e l'Independent Media Workers Union, che rappresentano 10 mila giornalisti in Ucraina. Due settimane fa hanno deciso di spostare la loro sede da Kiev a Leopoli e da lì forniscono assistenza ai colleghi. Registriamo attacchi a giornalisti praticamente dall'inizio della guerra», sottolinea Gutierrez.
«Non è la prima volta – prosegue – che vediamo giornalisti presi deliberatamente di mira durante il loro lavoro. Già nel 2014, nella guerra in Donbass, era successo. Vengono colpiti per seminare terrore, intimidire la popolazione e creare disinformazione».
Per il segretario generale della Efj, «i giornalisti uccisi o feriti in Ucraina sono spesso colleghi di grande esperienza, come ad esempio Brent Renaud (il giornalista e videoreporter americano ucciso a Kiev). Non sono – incalza – freelance alle prime armi. Sanno come muoversi e come difendersi e, nonostante ciò, vengono colpiti. Questo dimostra che non si tratta di errori, ma che vengono presi di mira deliberatamente».
«Non possiamo dire ancora che sia la guerra più pericolosa per i giornalisti che abbiamo visto – conclude Gutierrez –, ma la situazione si fa ogni giorno più pericolosa. Chiediamo a tutti i colleghi di fare attenzione e alle testate garantire loro ogni tipo di sostegno e tutti gli equipaggiamenti necessari». (Ansa)