Un ulivo contro l'odio. Questo il significativo messaggio di pace venuto ieri sera dalla fiaccolata silenziosa a Trento nel trigesimo della morte di Antonio Megalizzi, il giovane giornalista trentino assassinato a 29 anni a Strasburgo mentre passeggiava in strada con il suo amico franco-polacco Bartek Niedzielski. L'albero sarà messo a dimora presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Trento, dove Megalizzi stava completando la Scuola di Studi Internazionali.
In testa al corteo, al quale hanno partecipato centinaia di persone, uno striscione con la scritta 'Uniti per', con le foto di Antonio e Bartek. Durante la fiaccolata, in piazza Dante a Trento, davanti alle bandiere internazionali di tutta Europa, è stato letto un brano pacifista scritto da Antonio Megalizzi.
La manifestazione è stata preceduta da una messa nella parrocchia di Cristo Re concelebrata dall'arcivescovo Lauro Tisi, che ha ricordato come Antonio Megalizzi «abitava le parole che pronunciava»: 'esemplare', per monsignor Tisi, l'azione di condivisione e di comprensione del sogno europeo che insieme al suo collega Bartek continuava instancabilmente a lanciare.
Alla fiaccolata anche il segretario del Trentino Alto Adige, Rocco Cerone, che ha portato il saluto ed il cordoglio della Fnsi ai genitori Domenico ed Anna Maria, alla sorella Federica ed alla fidanzata Luana.