Anche Fnsi e Articolo 21 martedì 10 maggio 2022 alla manifestazione a Novara, organizzata da Amnesty International, per chiedere di liberare Ahmadreza Djalali, ricercatore universitario arrestato nel dicembre 2016 e condannato a morte con l'accusa di spionaggio, senza alcuna prova della sua colpevolezza.
Le autorità iraniane hanno annunciato che la sentenza sarà eseguita il 21 maggio. «Temiamo anche prima: da sei anni Ahmad, innocente, vive con un cappio vicino al suo collo. Deve essere liberato, deve poter tornare dalla moglie Vida e dai figli, deve tornare a dare il suo prezioso contributo alla ricerca da uomo libero e senza alcuno scambio o ricatto», ha detto Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.
Il sindaco Alessandro Canelli, la Provincia, l'Università del Piemonte Orientale, dove Djelali ha lavorato per tre anni, attraverso il collega e amico Luca Ragazzoni, hanno chiesto l'intervento di tutta la diplomazia europea e di alzare ancora più la voce per fermare l'esecuzione.
Portando il saluto del segretario generale Raffaele Lorusso e del presidente Giuseppe Giulietti, Mimma Caligaris, presidente della Cpo Fnsi, ha espresso la vicinanza del sindacato e l'impegno in prima linea al fianco di chi si batte per fermare la condanna e liberare Ahmad. «La Fnsi ci sarà sempre per affermare i diritti umani negati», ha rilevato.
Un impegno che è anche di Articolo 21, ribadito nel messaggio di Tiziana Ciavardini, letto durante il presidio. Giovedì 12 maggio, nella sede dell'Università del Piemonte Orientale, ci sarà una raccolta firme per fermare l'esecuzione.