Mercoledì 12 maggio, alle 15, presidi davanti alle sedi della Rai in diverse città italiane «per chiedere un Cda autonomo, indipendente e di alto profilo. E per sollecitare il parlamento – spiega una nota dell'esecutivo Usigrai – a dare una corsia preferenziale ai disegni di legge di riforma della governance».
Nel rispetto delle normative anti-Covid, proseguono i rappresentanti dei giornalisti del servizio pubblico, «si tratterà di piccoli presidi simbolicamente in rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori della Rai. A Roma sarà davanti alla sede di Saxa Rubra. Ma già si annunciano presidi in contemporanea in diverse città».
Le "piazze" saranno collegate su una piattaforma virtuale come segnale di unità di tutti i dipendenti Rai nel chiedere una svolta per il Servizio Pubblico.
«Fino ad oggi si è parlato solo di nomi, poltrone e casacche», incalza l'Usigrai. «La richiesta – concludono i rappresentanti sindacali – è invece di far precedere la nomina del nuovo Cda da un confronto aperto e pubblico sui fini, la missione, gli obiettivi del Servizio Pubblico. Noi daremo il nostro contributo con idee lanciate sotto l'insegna de #LaNostraRai. E prima di ogni cosa #LaNostraRai deve essere libera dai partiti e dai governi».
Toscana, Ast al fianco dei colleghi della sede Rai di Firenze
L'Associazione Stampa Toscana aderisce con convinzione al presidio organizzato davanti alla sede Rai della Toscana per mercoledì 12 maggio alle ore 15. La manifestazione "Liberiamo la Rai dai partiti" è organizzata dalle lavoratrici e dai lavoratori della Rai contemporaneamente davanti a tutti i centri di produzione della Rai in Italia con lo slogan #LaNostraRai è libera, indipendente, autonoma. «Da anni i partiti promettono di lasciare campo libero nella gestione del servizio pubblico radiotelevisivo, ma - spiega il presidente dell'Ast Sandro Bennucci - si tratta di parole ripetutamente smentite da fatti che penalizzano le professionalità ed i meriti di chi ha effettivamente a cuore l'informazione e l'autonomia della Rai. Le norme spartitorie che presiedono da sempre l'attribuzione di compiti e ruoli apicali non solo mortificano il servizio pubblico ma non rispecchiano le esigenze di un'informazione libera ed aperta a tutte le voci. Per questo – conclude Bennucci - il sindacato unico ed unitario dei giornalisti della Toscana è anche in questa occasione a fianco dei colleghi della Rai e di tutti i lavoratori della sede».
Bologna, Aser: «Vicini ai colleghi Rai»
L'Aser è vicina ai colleghi della Rai che mercoledì 12 maggio hanno organizzato anche davanti alla sede di Bologna un presidio per chiedere un consiglio di amministrazione autonomo, indipendente e di alto profilo. E per sollecitare il Parlamento a dare una corsia preferenziale ai disegni di legge di riforma della governance. «Come sindacato - si legge in una nota dell'Associazione della Stampa Emilia Romagna - riteniamo che la qualità del servizio pubblico si misura anche in base all'autonomia che lo stesso ha dai partiti. Per questo motivo, anche per garantire ai cittadini una stampa trasparente e corretta, riteniamo sia necessario un intervento forte di chi governa con l'obiettivo di lasciare ai giornalisti la libertà di svolgere in autonomia il proprio lavoro». (Bologna, 11 maggio 2021)
Articolo21 aderisce a mobilitazione dell'Usigrai
Articolo 21 aderisce e fa propria la mobilitazione indetta da UsigRai per domani 12 maggio alle 15 sotto lo slogan #LaNostraRai per chiedere al governo di dar vita al nuovo Consiglio di amministrazione "autonomo, indipendente e di alto profilo" e per sollecitare il Parlamento a «dare una corsia preferenziale ai disegni di legge di riforma della governance. «A Roma e in tutte le città dove sono attivi i nostri circoli regionali parteciperemo ai presidi sotto le sedi della Rai». Lo annunciano il presidente e la portavoce nazionale dell'associazione per la libertà di espressione, nata all'indomani dell'editto bulgaro. «Articolo21 – sottolinea una nota – è nata proprio in nome di un Servizio pubblico libero da condizionamenti, bavagli e spartizioni da parte della politica, siano i partiti che, ancora di più, oggi dal governo. Per questo, insieme al sindacato dei giornalisti, alle associazioni di autori e artisti e a personalità del mondo accademico, nel corso degli anni abbiamo dato vita a un confronto per arrivare a proposte condivise di riforma della Rai. Finora questo percorso, a parte qualche singolo parlamentare, o a volte qualche membro di passati governi, sinceramente interessato all'indipendenza e alla crescita del servizio pubblico, non ha trovato interlocutori nelle istituzioni. Per questo confidiamo nell'impegno dichiarato del presidente della Camera Fico, che ci ha ricevuto insieme alla Fnsi in occasione della Giornata mondiale per la libertà di stampa, di riavviare l'iter delle proposte di riforma della governance della Rai. Un impegno che contiamo abbia anche una ricaduta sulle prossime nomine dei vertici di viale Mazzini: si apra un vero e trasparente confronto sulle candidature e la scelta sia motivata di fronte ai cittadini, unici veri azionisti del servizio pubblico, e ispirata ai principi del contratto di servizio e della Costituzione». (Roma, 11 maggio 2021)
L'Associazione Ligure dei Giornalisti con i colleghi Rai: «I partiti mollino la presa»
L'Associazione dei giornalisti della Liguria è al fianco dei colleghi della Rai che hanno organizzato un presidio davanti alle sedi dell'azienda per sostenere la richiesta di una svolta nella governance che garantisca autonomia e indipendenza della televisione pubblica. «La politica, la cultura, la capacità devono fare un passo avanti, i partiti che oggi occupano e rallentano la prima industria culturale del Paese devono mollare la presa», rileva Fabio Azzolini, segretario dell'Associazione dei Giornalisti della Liguria. «Nei mesi della pandemia – prosegue – il servizio pubblico radiotelevisivo, al pari del giornalismo professionale, ha svolto una funzione essenziale per contrastare il rischio che notizie false disorientassero l'opinione pubblica alimentando sfiducia e paura. Ora la missione della tv pubblica può e deve essere rafforzata con mezzi e regole che esaltino autonomia e professionalità. Conseguire tale obiettivo è essenziale per vaccinare l'opinione pubblica esposta al virus della disinformazione che punta a disseminare di mine anti-uomo il campo del confronto democratico». (Genova, 12 maggio 2021)