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Il giornalista Rino Giacalone (Foto: Facebook)
Diffamazione 21 Nov 2019

Trapani, pubblicò una notizia falsa su Rino Giacalone: emittente locale condannata per diffamazione

I fatti risalgono al 2015: in un servizio e un editoriale, rilanciati anche sul sito web e sulla pagina Facebook, Telesud dava conto dell'esistenza di una indagine giudiziaria a carico del giornalista per i reati di tentata estorsione e millantato credito. Circostanza smentita dai certificati della Procura.

«La notizia difetta certamente del requisito della verità». Questo il motivo per il quale la giudice del tribunale di Trapani, Anna Loredana Ciulla, accogliendo la richiesta del giornalista Rino Giacalone, ha condannato per diffamazione, in sede civile, l'emittente televisiva Telesud srl per aver diffuso la notizia dell'esistenza di una indagine giudiziaria a carico di Giacalone per i reati di tentata estorsione e millantato credito. Notizia smentita dai certificati della Procura di Trapani presentati dal diretto interessato.

«L'articolo contestato – si legge nelle motivazioni della sentenza – ha fornito ai lettori una prospettazione dei fatti  incompleta e non rispondente al vero: nel bilanciamento tra diritto alla reputazione da un lato e diritto di cronaca dall'altro deve prevalere il primo, mancando un fondamentale requisito per l'esercizio legittimo del secondo».

I fatti risalgono al 2015. Il 2 maggio, in apertura di notiziario, la tv locale aveva trasmesso la notizia, a firma del giornalista Luigi Todaro, dell'esistenza dell'indagine giudiziaria a carico di Giacalone per i reati citati. Nella stessa edizione del Tg era stato anche trasmesso un editoriale del presidente del Cda dell'emittente, Massimo Marino, il quale aveva confermato l'esistenza dell'indagine. Servizio ed editoriale erano stati anche pubblicati sul sito internet e sulla pagina Facebook dell'emittente.

Anche Todaro e Marino sono stati condannati, insieme con gli eredi di Rocco Giacomazzi, all'epoca direttore di Telesud, deceduto nel 2017.

Nella sentenza, la giudice pone inoltre l'accento sulla «gravità del danno» subito da Rino Giacalone, «desumibile – si legge – dal risalto delle notizie riportate, dalla continuità della diffusione e dal contesto di grande attenzione da parte del pubblico sulle vicende narrate in cui le informazioni furono inserite».

Accolta anche la richiesta avanzata dal giornalista di rettifica delle notizie eventualmente ancora presenti sul sito internet e sulla pagina Facebook dell'emittente.

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