Posti di blocco, recinzioni attorno al cantiere e ora anche l'impossibilità di avvicinarsi alla "zona rossa" per documentare quanto accade in quell'area. Ordine dei giornalisti e Associazione della Stampa di Puglia ritengono indispensabile una deroga del questore di Lecce all'ordinanza con cui il prefetto Palomba, per una legittima tutela dell'ordine pubblico, ha interdetto transito e accesso nell'area attorno al cantiere Tap, la cosiddetta “zona rossa” tra San Basilio e Masseria del Capitano, a Melendugno.
«Le misure interdittive adottate lo scorso 13 novembre – spiegano, in una nota, i rappresentanti dei giornalisti pugliesi – stanno rendendo particolarmente difficile l'esercizio del diritto di cronaca attorno all'area del cantiere Tap da parte dei giornalisti, impegnati a documentare e informare i cittadini sui lavori per il gasdotto, tra dinieghi da parte delle forze dell'ordine persino ad avvicinarsi all'area e rimpalli sulle richieste di autorizzazioni (o pass) tra l'azienda e la questura. Comprendiamo le ragioni di sicurezza adottate dal prefetto, alla luce delle proteste e degli atti vandalici commessi, a più riprese, nell'area interessata dai lavori, misure che stanno costringendo gli stessi residenti ad una quotidianità decisamente complicata. Ma ci chiediamo se non meriti uguale tutela il diritto dei cronisti a svolgere in piena autonomia il loro lavoro, senza doversi trasformare quotidianamente in "embedded", accompagnati e vigilati come fossero inviati in una zona di guerra o, come accaduto più volte, allontanati».
Secondo l'Ordine dei giornalisti e l'Associazione della Stampa di Puglia, inoltre, queste restrizioni ledono «il diritto dei cittadini ad essere adeguatamente informati su ciò che accade in un'area pubblica, la cui proprietà è dei pugliesi, seppur transitoriamente trasferita "nella disponibilità delle forze dell'ordine" dall'ordinanza del prefetto».
Per questi motivi, concludono Ordine e Assostampa, «è indispensabile che vengano adottate adeguate contromisure nell'immediato o quantomeno in sede di eventuale proroga dell'ordinanza, il prossimo 12 dicembre, garantendo così il ripristino delle regole della democrazia in un territorio su cui la Puglia, e l'Italia intera, rivendicano libertà di accesso e di informazione, nel rispetto delle regole e dell'ordine pubblico».