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Contratti 14 Nov 2006

Stati Generali, il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni: “I contratti vanno firmati"

''Il governo Prodi pensa che i contratti vadano fatti e il fatto che si è a muro contro muro è un problema anche per il governo''. Lo ha detto il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, partecipando alla manifestazione che apre gli stati generali della categoria proprio sulla vertenza contrattuale.

''Il governo Prodi pensa che i contratti vadano fatti e il fatto che si è a muro contro muro è un problema anche per il governo''. Lo ha detto il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, partecipando alla manifestazione che apre gli stati generali della categoria proprio sulla vertenza contrattuale.

Gentiloni, dopo avere sottolineato che ''non è un caso che oggi tre ministri, oltre al sottosegretario Levi, abbiano partecipato a questa manifestazione'', ha detto che ''hanno fatto bene Levi e Damiano a fare un nuovo tentativo di sbloccare la situazione''. Per Gentiloni ''al muro contro muro non siamo per le caratteristiche della piattaforma sindacale, ma mi sembra - ha aggiunto - che ci sia una voglia di resa dei conti sociale, una strana voglia di vincere e di sfondare il muro delle relazioni sociali''. Gentiloni, d'altra parte, ha ricordato il sostegno dell'editoria sottolineando che ''anche ieri nel Consiglio dei ministri Ue l'Italia ha ribadito nella discussione sulla pubblicità che un eccesso di concentrazione a favore della tv soffoca la libera stampa''. A suo avviso ''il governo di tutto puo' essere accusato tranne che non avere a cuore alcune questioni dell'editoria. Capisco le preoccupazioni degli editori per il futuro - ha detto ancora Gentiloni - ma a che serve, anche in questo scenario, il muro contro muro di questi mesi? la voglia di resa dei conti sociale? questo futuro non si costruisce sulle macerie delle relazioni sindacali''. Per il ministro ''non c'è un indebolimento del sindacato'', ed è convinto che ''ci siano ancora i margini per riprendere il filo del dialogo''. Per Gentiloni, ''alcune aziende, come la Rai, hanno forse una maggiore disponibilità a farlo. Perchè il futuro ha bisogno di una interlocuzione tra le parti sociali, di un sindacato più forte, e che gli editori ritrovino la via del dialogo''. (ANSA)

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