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Contratti 12 Giu 2005

Solidarietà del presidente della Regione Puglia alla Fnsi nella vertenza per il rinnovo dei contratti di lavoro:

''La precarizzazione dei rapporti di lavoro introdotta dalla legge 30'' applicata al lavoro giornalistico ''rappresenta una insidia alla democrazia'' perche' rappresenta una forma di sempre maggiore subordinazione ''agli interessi dell'editore che e' sempre piu' spurio, e' un pezzo del sistema del potere politico, finanziario o economico''.

''La precarizzazione dei rapporti di lavoro introdotta dalla legge 30'' applicata al lavoro giornalistico ''rappresenta una insidia alla democrazia'' perche' rappresenta una forma di sempre maggiore subordinazione ''agli interessi dell'editore che e' sempre piu' spurio, e' un pezzo del sistema del potere politico, finanziario o economico''.

''La precarizzazione dei rapporti di lavoro introdotta dalla legge 30'' applicata al lavoro giornalistico ''rappresenta una insidia alla democrazia'' perche' rappresenta una forma di sempre maggiore subordinazione ''agli interessi dell'editore che e' sempre piu' spurio, e' un pezzo del sistema del potere politico, finanziario o economico''. E' questa la ragione per la quale, secondo il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, la battaglia per il rinnovo del contratto di lavoro avviata dalla Fnsi, ''non e' una battaglia corporativa, ma una battaglia politica generale e democratica''. Vendola (anche lui giornalista) lo ha detto a Bari nella sede dell'Assostampa dove ha partecipato ad un incontro nel quale il segretario generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, ha illustrato le ragioni della vertenza in atto per il rinnovo del contratto di lavoro per la quale e' stato proclamato uno sciopero per il 17 e il 18 giugno prossimi. Per Vendola la precarizzazione del lavoro giornalistico, unita al fatto che ''non esiste piu' la figura del cronista di un tempo che va a verificare i fatti, ma la funzione del giornalista viene sempre piu' polverizzata e ridotta ad una collazione di notizie di agenzia'', ha un effetto ''di ricattabilita' totale del giornalista da parte di editori tendenzialmente sempre piu' totalitari''. ''La mia solidarieta' non e' generica ma e' un impegno di lotta - ha detto - perche' condivido le vostre ansie e preoccupazioni, anche in riferimento al ruolo istituzionale che mi trovo a svolgere''. ''Io - ha chiarito - non ho bisogno di vivere dentro un sistema informativo che e' o apologia o denigrazione. L'esercizio della liberta' di informazione e' un esercizio fondamentale perche' a me consente di praticare la cultura del limite e il dovere della trasparenza che non e' una concessione che il sovrano offre ai suoi sudditi ma il livello di verifica fondamentale delle nostre promesse''. ''Invece i tempi sono un po' piu' amari - ha detto - piu' brutti, meno male che reagite e meno male che c'e' voglia di reagire in generale nel Paese''. ''La partita non e' compromessa - ha detto infine - la percezione dell'attacco alla democrazia si e' allargata, molti cittadini capiscono ora che le questioni che voi sollevate sono questioni che riguardano anche la loro vita''. (ANSA)

@fnsisocial

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