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Alexei Navalny nel 2020 (Foto: ImagoEconomica/Fnsi)
Internazionale 16 Feb 2024

Navalny, l'oppositore di Putin muore in carcere. Era detenuto dal 2021

«Aveva 47 anni, era sopravvissuto a un tentativo di avvelenamento, a processi farsa, al carcere duro nella Russia Artica. Oggi ਠmorto. Un'embolia dopo una passeggiata. E noi dovremmo crederci. Aspettiamo nuove grottesche spiegazioni del regime di Putin», commenta sulla piattaforma X la segretaria generale Alessandra Costante.

Il dissidente leader dell'opposizione russa Alexei Navalny è morto in prigione venerdì 16 febbraio 2024. Navalny, 47 anni, è deceduto nella colonia carceraria artica dove stava scontando una pena di 19 anni, come si legge in un comunicato diffuso dal servizio penitenziario federale russo.

«Navalny si è sentito male dopo la passeggiata, perdendo conoscenza quasi subito. Il personale medico è arrivato immediatamente ed è stata chiamata l'ambulanza. Sono state eseguite le misure di rianimazione che non hanno dato risultati positivi. I paramedici hanno confermato la morte del condannato. Si stanno accertando le cause della morte stabilito», si legge nel comunicato.

L'oppositore, detenuto da gennaio 2021 per motivi politici, ha denunciato diversi gravi soprusi in questi tre anni di reclusione e di essere stato continuamente rinchiuso in una cella di isolamento con i pretesti più assurdi.

Una situazione già rimarcata da Amnesty International, che ha accusato la direzione del carcere di Melekhovo – dove il dissidente era prima recluso – di voler «spezzare lo spirito di Navalny rendendo la sua esistenza nella colonia penale insopportabile, umiliante e disumanizzante».

Per quasi tutto il mese di dicembre non si è saputo dove fosse Navalny. Il 6 dicembre il suo staff aveva denunciato di aver perso i contatti con lui e l'11 dicembre la sua portavoce aveva fatto sapere che, secondo il centro detentivo di Melekhovo, il dissidente non era più lì. Solo a fine mese, le autorità hanno annunciato che Navalny era stato trasferito nella remota colonia penale a regime speciale 'Lupo Polare', oltre il circolo polare artico.

«Il carcere di Iamal ha deciso di battere il record di Vladimir allo scopo di adulare e compiacere le autorità di Mosca. Mi hanno appena dato 15 giorni in una cella di punizione. Cioè, questa è la quarta cella di punizione in meno di 2 mesi che sono con loro». Questo l'ultimo messaggio sulla piattaforma X di Alexei Navalny datato 14 febbraio alle 3 di pomeriggio.

«Aveva 47 anni, era sopravvissuto ad un tentativo di avvelenamento, a processi farsa, al carcere duro nella Russia Artica. Oggi è morto. Un'embolia dopo una passeggiata. E noi dovremmo crederci. Aspettiamo nuove grottesche spiegazioni del regime di Putin», è il commento - sempre via social - della segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante.

@fnsisocial

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