La Commissione Lavori Pubblici del Senato ha licenziato il testo del disegno di legge di riforma della Rai. Il provvedimento passa ora alla discussione in Aula, dove dovrebbe approdare entro fine mese, per procedere ad una spedita approvazione.
Via libera in Commissione Lavori Pubblici al Senato al ddl
di riforma della Rai. Ora il testo passa all'aula. Nella sessione pomeridiana
sono stati approvati gli ultimi tre emendamenti, che erano stati accantonati.
Tra questi, quello presentato dai relatori che istituisce all'interno del Cda
il comitato di cultura, presieduto dal presidente del consiglio di
amministrazione e da due consiglieri, per lo svolgimento di funzioni di
controllo e di sorveglianza sulle linee e sugli indirizzi programmatici, sullo
sviluppo e sulla commercializzazione del
prodotto audiovisivo nazionale.
La Commissione ha dato mandato ai relatori, Raffaele Ranucci e Enrico Buemi, a
riferire favorevolmente in assemblea sul testo modificato e ad effettuare le
modifiche di coordinamento formale eventualmente necessarie.
“In sostanza - spiega Buemi – sono
passati con l'accordo di una larghissima maggioranza due modifiche importanti:
una riguarda la nomina del presidente della Rai che può avvenire solo con il
voto favorevole dei due terzi della commissione di Vigilanza. L'altra riguarda
i rapporti di forza interni alla nuova governance aziendale. Secondo una
modifica approvata l'amministratore delegato per la nomina dei direttori di
testata dovrà chiedere ed ottenere un parere vincolante al Cda, che potrà
approvare o bloccare tali nomine con una maggioranza qualificata dei due
terzi (ovvero di cinque membri su
sette). Su tutte le altre nomine apicali (compresi i direttori di rete) il
parere sarà obbligatorio ma non vincolante. Ma è chiaro che di fronte ad un
voto negativo della maggioranza qualificata del Cda si porrà un problema di
opportunità”.
“L’altra novità – prosegue il relatore – è l'introduzione di un comitato di
garanzia democratica e culturale che ancora non ha un nome, composto dal
presidente e da due consiglieri che
dovrebbe vigilare sull'operato del servizio pubblico”.
Il provvedimento dovrebbe ora approdare in tempi brevi in aula per nella
speranza di arrivare ad un’approvazione del Senato prima della pausa estiva.
Martedì 14 potrebbe riunirsi la conferenza dei capigruppo e il provvedimento
potrebbe credibilmente approdare nell'aula di Palazzo Madama intorno a martedì
21 luglio, anche perché bisognerà fissare i tempi per la presentazione degli
emendamenti in aula.
Il giorno dopo l'approvazione del disegno di legge sulla Rai
in Commissione Lavori Pubblici al Senato arriva la protesta dell’Usigrai: “Se
l'obiettivo era liberare la Rai dal controllo dei partiti e dei governi, allora
– si legge in una nota - non ci siamo nemmeno vicini. Dopo settimane in
Commissione, l'accordo trovato all'unanimità permetterà a tutti i partiti,
nessuno escluso, di tornare a spartirsi i vertici di Viale Mazzini con il
governo di turno”.
“Prosegue invece – prosegue la nota - il silenzio assordante su ciò che doveva
essere la priorità assoluta: quale missione affidare al servizio pubblico e con
quali finanziamenti”.