Soddisfatta la Commissione Pari Opportunità della FNSI per la salvaguardia e l’ampliamento della clausola di garanzia per le giornaliste prevista dalla delibera di riforma approvata dal Cda dell’Inpgi. “Un risultato importante che caratterizza la riforma appena varata”, è il commento della presidente della Cpo, Alessandra Mancuso.
La Commissione Pari Opportunità esprime soddisfazione per la
salvaguardia e l’ampliamento, all’interno della riforma varata dal Cda
dell’Inpgi, della clausola di garanzia per le giornaliste che hanno perso il
posto di lavoro, come auspicato dalla giunta esecutiva della FNSI.
“La clausola di garanzia, varata quattro anni fa, quando fu innalzata l’età
della pensione di vecchiaia alle donne, e che prevedeva il mantenimento del
pensionamento a 60 anni per le colleghe disoccupate o prive di un rapporto di
lavoro subordinato che avevano iniziato la prosecuzione volontaria dei
contributi, è stata infatti non solo mantenuta – osserva la presidente della
Cpo, Alessandra Mancuso – ma ampliata , nell’ambito di più ampie garanzie nei
confronti degli esodati. Le giornaliste e i giornalisti disoccupati o
dipendenti di aziende in crisi (il cui stato di crisi risulta già approvato
alla data del 27 luglio 2015) potranno infatti mantenere i requisiti della
pensione di anzianità con abbattimenti, ossia 57 anni di età e 35 anni di
contributi”.
“Altrettanto importante – rileva la Cpo –, la progressione in “scalini” di 18
mesi prevista per l’aumento dell’età per l’accesso alla pensione di anzianità
che andrà a regime nel 2022 con almeno 40 anni di contributi”.
“Un risultato importante – conclude la nota – che caratterizza la riforma
appena varata, e per la quale si attende ora il parere dei ministeri, nel segno
della solidarietà e dell’equità, pur in presenza di interventi che impongono
sacrifici a tutti per garantire la sostenibilità dei conti dell’Istituto in un
mercato del lavoro sempre più in sofferenza”.