«La mancanza di una sede di corrispondenza in Sudamerica. La necessità di una tempestiva copertura informativa di eventi come la morte di Pelè o la festa per la vittoria del mondiale in Argentina. Sono tutti fatti oggettivi che, però, non giustificano il ricorso a servizi chiusi realizzati da freelance. È il contratto integrativo a escludere che, neanche in situazioni eccezionali, ci possano essere interventi di fornitori esterni con "servizi chiusi"». Lo affermano, in una nota congiunta, Esecutivo Usigrai e Cdr del Giornale Radio.
«Eppure – proseguono – questo è avvenuto al Giornale Radio, dove il direttore ha messo sotto contratto un collaboratore esterno, per di più senza la necessaria, preventiva, informazione al comitato di redazione. I pezzi realizzati dal collega freelance sono stati utilizzati peraltro anche per un evento ampiamente programmato come l'insediamento del presidente Lula. Come altre testate della Rai nell'attesa che un inviato raggiungesse il Brasile si sarebbe potuto dare copertura informativa raccogliendo testimonianze sul posto da remoto, realizzando i servizi da desk. Di certo non si risolve il problema della mancanza di un ufficio di corrispondenza appaltando all'esterno i servizi, a fronte di 2000 giornalisti contrattualizzati».